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Episodio 3 - Tutto su Bridge e wallet crypto

Di Gabriele Brambilla

L'operatività cross-chain spaventa? In questo episodio dedicato a bridge e wallet crypto scopriremo come muoverci in tranquillità e sicurezza tra diverse blockchain

Introduzione a bridge e wallet crypto

Terza puntata del Corso di DeFi per principianti, sempre più in profondità: eccoci a una full immersion dedicata a bridge e wallet crypto.

Negli episodi precedenti abbiamo introdotto le basi della finanza decentralizzata, conoscendone gli elementi fondamentali. Ora è il momento di rimboccarci le maniche e ampliare quanto visto.

Bridge e wallet crypto sono strumenti indispensabili per l’utente DeFi. Senza la giusta padronanza sarebbe impossibile operare sulle svariate piattaforme in tranquillità, approfittando delle opportunità più calde.

In questo video capiremo come muoversi tra diverse blockchain tramite un bridge crypto.

Scopriremo anche quali wallet utilizzare in base ai network coinvolti.

Infine, vedremo rapidamente in quali casi è possibile recuperare le proprie criptovalute dopo aver commesso un errore.

L’articolo è solo un riassunto: il filmato che segue è la lezione vera e propria, da guardare interamente per non perdere alcuna informazione.

Buona visione!

EVM vs non EVM

Prima di iniziare, diamo una rapida occhiata alla differenza tra network EVM e non EVM.

Nell’episodio precedente avevamo anticipato che cos’è la Ethereum Virtual Machine (EVM). Si tratta di una macchina virtuale (immaginiamo un computer) che esegue gli smart contract sulla chain.

La distinzione tra blockchain EVM e non EVM è importante perché crea due macro-aree nel mondo cross-chain.

Se la realtà è EVM sono presenti determinate caratteristiche quali:

  • Possibilità di usare MetaMask, il wallet crypto più famoso.
  • Gli address iniziano con “0x…”.
  • Il linguaggio di programmazione richiesto per scrivere le varie DApp è Solidity.
  • L’interfaccia di protocolli e applicazioni è familiare. Questo perché si possono prendere realtà già esistenti, “riciclarne” il codice e creare un fork, dando vita a una nuova piattaforma DeFi.
  • Alcuni network si stratificano formando strutture layer1-layer2.

Invece, una chain non EVM possiede altre peculiarità; ad esempio:

  • Impiego di altri wallet; MetaMask non è supportato.
  • Gli address non iniziano con “0x”.
  • Trovano spazio altri linguaggi di programmazione, come Rust per Solana.
  • Impossibile forkare DApp già esistenti su chain EVM.

Qualche nome illustre del mondo EVM: Ethereum, Avalanche e Fantom.
Ecco invece dei rappresentanti della parte non EVM: Solana, Osmosis (base Cosmos) e Tron.

Ora che conosciamo le due divisioni principiali, possiamo proseguire.

Che cos'è un bridge crypto?

Ci siamo, possiamo scoprire come passare da una blockchain all’altra.

Analizziamo le casistiche in cui potremmo ritrovarci.

La prima situazione è l’invio di una coin, diciamo USDC, da un indirizzo Ethereum a un altro, anch’esso su chain Ethereum. In questo caso non abbiamo a che fare con un’operatività cross-chain: stiamo semplicemente compiendo una transazione.

Il secondo evento vede il passaggio di USDC da Ethereum ad Avalanche. Qui il discorso cambia: si tratta di un movimento tra due network diversi, entrambi EVM.

Infine, il terzo caso: invio di USDC da Ethereum a Solana. Il gioco si complica ulteriormente: oltre a spostarci da una blockchain all’altra, passeremo dal mondo EVM a quello non EVM.

Bene, la nozione più importante da fare nostra è che per operare cross-chain, quindi nei casi 2 e 3, è indispensabile utilizzare un bridge crypto.

Ma che cos’è un bridge di criptovalute?

Il bridge è un protocollo DeFi che ci permette di spostare coin e token tra diverse blockchain. Scopriamone il funzionamento riprendendo il caso 3, cioè lo spostamento di USDC da Ethereum a Solana.

Il bridge dispone di liquidità sia in USDC ERC-20 (perciò Ethereum) che in USDC SPL-20 (Solana). Quando andremo a interagire con il portale, esso prenderà i nostri USDC ERC-20 e li bloccherà in uno smart contract; al tempo stesso, una quantità pari di USDC SPL-20 verrà inviata al nostro wallet Solana. Tutto qui.

Il bridge è un vero e proprio ponte tra due realtà differenti. Il meccanismo che opera dietro le quinte è sempre lo stesso: prende i fondi A, li blocca e rilascia quelli B; può inoltre riprendersi i fondi B e liberare quelli A, girandoli nuovamente all’utente.

Attenzione però: senza liquidità non si va da nessuna parte. Se il bridge ne ha a disposizione poca diventa inutilizzabile. Perciò, l’utente si espone anche a questo rischio, esattamente come per altri servizi di finanza decentralizzata.

Quale wallet crypto usare?

I wallet crypto da utilizzare variano in funzione delle blockchain coinvolte nella fase di bridging.

In ogni caso, il mio consiglio è quello di appoggiarsi a un hardware wallet, soprattutto se le somme coinvolte sono consistenti.

Questi dispositivi rappresentano a oggi lo standard di sicurezza più elevato per le criptovalute.

Inoltre, l’alta compatibilità consente di operare con svariati wallet e chain, EVM o non. Avremo una sola seed phrase, risparmieremo tempo e saremo più tranquilli. Basterà collegare Ledger a MetaMask, Phantom o Keplr per essere operativi senza problemi!

Ledger è il leader del mercato e propone diversi prodotti adatti a tutte le esigenze. Se sei interessato ad acquistarne uno, ecco il link allo store ufficiale Ledger.
Per conoscere meglio i prodotti, abbiamo preparato i rispettivi tutorial: il top di gamma Ledger Nano X; il miglior compromesso qualità-prezzo Ledger Nano S Plus.

Diamo ora uno sguardo ai principali wallet in circolazione.

Abbiamo già menzionato MetaMask. Si tratta del software di riferimento nel mondo EVM, c’è poco da aggiungere.
Semplice da configurare e utilizzare, dispone di documentazione vastissima. Da Polygon ad Arbitrum, le chain supportate sono tantissime.

Phantom è tra le migliori scelte per quanto riguarda Solana. L’interfaccia amichevole mette subito a proprio agio l’utente.

Desideri operare su Cosmos? Keplr è un’opzione quasi obbligata. Un po’ più complesso rispetto a quelli citati finora ma nulla di impossibile.

Tutti i wallet presentati sono utilizzabili con o senza Ledger.

CEX: un'alternativa ai bridge DeFi

Facciamo una breve deviazione e scopriamo una strada diversa rispetto a quella dei bridge DeFi.

La sigla CEX sta per Centralized Exchange. Per intenderci, parliamo di exchange centralizzati come Binance e Crypto.com.

Queste aziende fanno della compravendita di criptovalute il proprio business, è ovvio. Al tempo stesso, vi è la possibilità di ricevere e inviare la stessa coin da/verso blockchain diverse.

I CEX rappresentano una valida alternativa ai bridge DeFi perché:

  • Sono semplici da utilizzare.
  • Dispongono di un servizio di assistenza che può essere di supporto in caso di problemi.
  • I costi di servizio non sono generalmente elevati.
  • L’offerta è abbondante e prevede numerose coin e token.

Però, vi sono anche dei contro:

  • Non tutte le blockchain sono supportate: dipende dall’exchange.
  • La procedura di riconoscimento (KYC) è d’obbligo. Dovremo quindi condividere i nostri dati personali.
  • A volte, i costi già menzionati diventano significativi.

Prima di rivolgersi a un CEX occorre quindi studiarne attentamente proposta e costi, accettando anche il fatto di dover inviare i nostri documenti.

Per ridurre le spese in commissioni, puoi utilizzare questi link per iscriverti ad alcuni tra i principali player del mercato:

  • Binance, non occorrono presentazioni. Sconto del 20% sulle fee per sempre.
  • Bitget, fino a 8000$ di ricompense.

Principali bridge di criptovalute

Nel video esploriamo rapidamente alcuni dei più famosi bridge crypto in circolazione, fra cui Multichain.

Oltre a seguire l’episodio, i link appena forniti portano a tutorial dedicati e completi su queste piattaforme; consultali e tutto sarà più semplice ma mi raccomando: è sempre consigliato effettuare dei test con capitali ridotti per essere certi che la procedura sia corretta!

Come rimediare a un errore sui bridge crypto

Tutti commettiamo degli errori. Non è quindi strano incappare in incidenti di percorso utilizzando protocolli DeFi o servizi centralizzati.

Nel video esploriamo le casistiche in cui è possibile rimediare facilmente e quelle in cui si devono incrociare le dita.

Per esempio, sbagliando l’invio con due wallet di nostra proprietà, non dovremmo avere alcun problema. Possedendo le chiavi private saremo in grado di recuperare il capitale.

Impossibile poi sbagliarsi e inviare fondi ad esempio da Ethereum a Solana: si tratta di standard diversi, non potremmo procedere.

Nell’eventualità in cui ci fossero di mezzo dei CEX/custodial, il discorso cambia. Potremo solo contattare l’assistenza clienti e sperare nella buona sorte.

Si conclude così la terza puntata del Corso di DeFi per principianti. Grazie per avermi seguito e appuntamento al prossimo episodio, dedicato alle principali piattaforme DeFi…non mancare!


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