Binance scommette sul Medio Oriente
Di Davide Grammatica
Binance è in trattativa con il Dubai World Trade Center, per ottenere una licenza di fornitore di servizi. E questo rafforzerebbe la sua posizione in Medio Oriente
Binance guarda al Medio Oriente
Binance, l’exchange più importante al mondo, dovrebbe verosimilmente essere accreditato come fornitore di servizi nella “free zone” del Dubai World Trade Center, secondo rumors che vanno avanti da vari giorni. Il CEX rafforzerebbe in questo modo la sua presenza in Medio Oriente, in un momento in cui gli EAU stanno sviluppando una nuova legge sulla governance di vari asset virtuali.
A fare da mediatore con l’amministrazione del CEX è lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che sta cercando di far evolvere lo stato arabo in un hub crypto di rilevanza mondiale. E Changpeng Zhao, ceo di Binance, si muove sulla stessa linea d’onda. “La chiarezza normativa è fondamentale”, ha dichiarato CZ, in un tweet di risposta ad Al Maktoum. “E questa nuova legge sugli asset virtuali a Dubai è un grande passo avanti”.
Il mercato crypto negli EAU
Dubai World Trade Center Authority aveva già sfruttato l’appoggio di Binance a dicembre 2021, quando è stata intrapresa una collaborazione per il suo sviluppo. Il DWTCA, infatti, sarà l’autorità tenuta a supervisionare l’emissione in commercio di asset virtuali, dal quale ogni fornitore di servizi crypto dovrà passare per ottenere l’approvazione. Ma anche quell’entità col compito di monitorare le transazioni e prevenire manipolazioni dei prezzi in attività virtuali.
L’autorità, a detta di Al Maktoum, “supervisionerà lo sviluppo di un nuovo spazio al sevizio del business crypto, il migliore in termini di regolamentazione, licenza e governance, oltre ad essere perfettamente in linea con i sistemi finanziari locali e globali”.
Binance, in questo contesto, gode già di una corsia preferenziale. E vuole essere frontrunner in un territorio che ha ormai assunto una posizione produttiva sull’ecosistema crypto, già da qualche anno. Basti pensare alla “Court of Blockchain”, istituita nel 2018 dal Dubai International Financial Centre.
Tutto ciò, tra l’altro, non coinvolge semplicemente Dubai. L’Emirato è solo uno dei sette che compongono gli Emirati Arabi Uniti, ed è tutta questa zona d’influenza a godere di un forte sviluppo del settore crypto. Abu Dhabi, per citare un altro punto di riferimento del territorio, è in forte concorrenza su questo fronte, e si propone anch’esso di diventare un hub crypto di rilievo.
In generale, vale come sintomo di una visione innovativa del settore la dichiarazione della Securities and Commodities Authority degli EAU, che ha informato dell’imminente emissione di un quadro normativo comune relativo alle risorse digitali.