Allarme bear market: analisi bitcoin
Di Matteo Bertonazzi
Il mercato ci sta facendo un po' preoccupare, tant'è che sentiamo già suonare l'allarme bear market. Capiamo a che punto siamo osservando la crypto più importante: bitcoin

È allarme bear market? Analisi bitcoin
Il momento è delicato e difficile da interpretare. Per questo motivo, abbiamo pensato di proporre anche in formato articolo questa analisi di ampio respiro dello scenario, pubblicata ieri (16 ottobre) sulla nostra newsletter Whale Weekend. Se non l’avessi già fatto, iscriviti ora per riceverla ogni venerdì direttamente nella tua e-mail!
È giunto il momento di osservare razionalmente i livelli e prendere delle decisioni che potrebbero cambiare radicalmente i risultati nei prossimi 12 mesi.
Bitcoin torna a essere il nostro faro per i tempestosi mesi a venire.
A livello ciclico avevamo da tempo individuato questo periodo come cruciale per la fine del bull market, anche se è innegabile: tutti ci aspettavamo un ultimo movimento rialzista. Come spesso accade, quando tutti aspettano, il mercato agisce.
Di cosa stiamo parlando? Bitcoin ha perso un livello strutturale importantissimo, l’ultimo impulso che teneva il mercato al rialzo.
Questo cosa comporta? La potenziale inversione della struttura e l’inizio del bear market.
È garantito al 100%, dobbiamo vendere tutto? Questa è ovviamente una decisione drastica e molto aggressiva che potrebbe lasciarci fuori nel caso questo fosse solo un falso movimento. Per i più sensibili ai ritracciamenti, sicuramente alleggerire alcune posizioni potrebbe essere ideale, mentre per chi è in grado di sopportare il drawdown, l’attesa di maggiori conferme potrebbe essere la scelta migliore.
Osserviamo i livelli e capiamo quale potrebbe essere una strategia idonea alla situazione.
I mercati finanziari si muovono notoriamente tramite impulsi e ritracciamenti. Dopo il crollo straordinario avvenuto settimana scorsa, abbiamo intercettato i livelli di supporto del range di accumulazione precedente intorno ai 100.000$. Successivamente c’è stato un leggero ritracciamento e ora stiamo eseguendo il cosiddetto wick fill, un ribilanciamento delle zone di inefficienza che possiamo osservare nell’ombra della cascata di liquidazioni.
Per valutare una potenziale copertura short, attendendo quindi un ritracciamento più marcato dell’attuale impulso short, ciò che vogliamo vedere è il fallimento nella creazione di un massimo superiore, dato che un minimo inferiore è in formazione proprio in questi giorni.
Tra il massimo intorno ai 125.000$ e quello intorno ai 115.000$ troviamo due zone particolarmente interessanti: la congiunzione tra VAH e POC e l’ultimo livello di offerta. Non riuscire a superare queste aree e incontrare nuova pressione di vendita aggressiva potrebbe significare l’inizio di un periodo decisamente negativo per gli asset di rischio.
Non traiamo conclusioni allarmistiche, ma osserviamo quello che accade sui mercati e rimaniamo fedeli al nostro piano operativo.
Lato long, un’accumulazione immediata nella zona tra i 102.500$ e i 100.000$ potrebbe fornirci un potenziale ingresso per la continuazione del bull market. Però, a dirla tutta, se i compratori avessero avuto ancora forza per sostenere il mercato avrebbero dovuto già farsi sentire. Infatti, restare al di sotto dei 105.000$ è già di per sé un segnale di estrema debolezza.
Vedremo nelle prossime sessioni come si comporterà il mercato. Per ora non lasciamoci guidare dall’emotività. ma rimaniamo in allerta per reagire tempestivamente a ciò che il mercato ci comunicherà.
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