Bahamas: la nuova normativa crypto post-FTX
Di Davide Grammatica
Il governo delle Bahamas vuole riconquistare imprenditori e società crypto con una nuova normativa sulle criptovalute
Mai più un caso FTX
A quasi due anni dal crollo di FTX e un conseguente bearmarket che ci siamo scrollati di dosso definitivamente solo all’inizio del 2024, il governo delle Bahamas ha approvato il Digital Assets and Registered Exchanges Act (DARE 2024), come annunciato dalla Securities Commission del paese.
L’iniziativa nasce per rafforzare la normativa crypto già esistente, ma soprattutto per recuperare la credibilità persa dalla giurisdizione a seguito del caso FTX. Proprio il primo ministro, Philip Davis, aveva partecipato in prima persona all’inaugurazione degli uffici del cex nel paese nel 2022, e per questo motivo la sua immagine è stata in parte compromessa.
“Basandosi sulle fondamenta gettate dal DARE Act del 2020, la legislazione introduce riforme progettate per affrontare il panorama in evoluzione dei mercati delle criptovalute e delle attività digitali”, si legge in una nota ufficiale dell’ente regolatore. “Questa copre una gamma più ampia di attività, tra cui servizi di consulenza o gestione, derivati e servizi di staking, e costringe gli exchange ad aderire a requisiti di protezione dei consumatori, tra cui rigorosi controlli”.
La normativa per il rilancio
La legge sembra introdurre anche nuovi requisiti di rendicontazione finanziaria, includendo servizi di custodia e un quadro completo per le stablecoin (vietando al contempo quelle algoritmiche).
L’obiettivo della nuova normativa, come accennato, è quello di riconquistare la fiducia persa in quanto hub crypto “decadente”. La protezione degli investitori, non a caso, è stata messa al primo posto, ma non mancherebbero allo stesso tempo anche elementi di incoraggiamento per l’innovazione grazie a un quadro favorevole a nuovi investimenti.
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