La BCE ancora contro Bitcoin: “Vale 0”, nonostante gli ETF
Di Davide Grammatica
Secondo la BCE, Bitcoin ha fallito in quanto valuta digitale decentralizzata globale, e gli ETF saranno solo un’illusione per gli investitori
La BCE si scaglia ancora contro Bitcoin
La Securities and Exchange Commission (SEC) ha approvato, lo scorso 10 gennaio, i nuovi ETF spot Bitcoin. Una buona notizia per molti, anche fuori dalla community crypto, ma che per pochi altri sembra essere solo un “danno”.
E se tra questi c’è la Banca centrale europea (BCE), la questione non è poi così trascurabile. Bitcoin non si è scrollato di dosso i suoi “nemici” nemmeno questa volta, e una svolta storica nel mondo finanziario come gli ETF spot BTC sono diventati l’ennesima scusa per delegittimare l’asset.
Ma cosa dice, nello specifico, la BCE nel suo nuovo report? In sostanza, che gli ETF rappresentano solamente un’illusione, un aiuto involontario dei legislatori che non fa altro che ritardare le conseguenze collaterali disastrose dell’adozione di BTC, un asset che per la BCE “vale 0”. Che non può diventare una valuta digitale decentralizzata globale, e nemmeno un asset finanziario. E che addirittura contribuisce a mettere a rischio la sostenibilità ambientale tramite il mining.
L’unico utilizzo reale di BTC, secondo la BCE, sarebbe limitato ad attività criminali, non certo al metodo di pagamento alternativo a adottato dalle masse. E per quanto riguarda gli investimenti, BTC non avrebbe nessuna caratteristica adeguata per essere considerato tale (flusso di cassa, dividendi, benefici sociali, apprezzamento soggettivo).
“Allora perché questo ‘gatto morto’ rimbalza così in alto, sopra i 50mila dollari (si chiede la BCE)?”. Come anche la community crypto pensa, i fattori derivano dai nuovi scenari macroeconomici (calo inflazione), dall’ormai prossimo halving e dagli ETF stessi.
Ma tutto potrebbe essere un enorme “fuoco di paglia”, perché “senza alcun flusso di cassa o altri rendimenti, il valore equo di un’attività è pari a zero”. Gli ETF stessi, da questo punto di vista, non aiuterebbero, perché non modificherebbero in alcun modo il valore dell’attività sottostante.
BCE vs BTC
Per il resto, l’analisi della BCE ricalca i soliti aspetti problematici del mondo Bitcoin, a cui più volte abbiamo provato a fare da contraddittorio: questione ambientale, prezzi manipolati dagli exchange e, ovviamente, riciclaggio e finanziamento al terrorismo.
Fa strano tuttavia, notare anche una certa idiosincrasia della BCE con i vari legislatori (anche gli stessi europei). Il MiCA, per esempio, avrebbe esso stesso ceduto alla “pressione di lobbisti”, per fungere da “parziale approvazione degli investimenti in BTC”, in torto al riconoscimento della mancanza di benefici sociali positivi da parte di Bitcoin.
Bitcoin, quindi, rimane per la BCE un “castello di carte” pronto a crollare, con un conseguente danno sociale proporzionato al livello di speculazione.
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