Binance, Bybit e Crypto.com: la sfida
Di Gabriele Brambilla
Sfida a tre tra Binance, Bybit e Crypto.com: quali sono i punti di forza e le debolezze di questi exchange?

Introduzione
In questo articolo abbiamo un solo obiettivo: mettere a confronto tre colossi tra gli exchange crypto, capendo quali sono i rispettivi punti di forza e le debolezze.
Con il passare del tempo, il mercato si evolve e con esso anche le piattaforme centralizzate. Bybit, Binance e Crypto.com restano tre nomi nell’Olimpo, con una gamma di prodotti enorme. In pochi minuti di lettura, riassumiamo i punti salienti confrontandoli tra loro.
Indice
Servizi offerti dagli exchange
Cominciamo dall’offerta di questi exchange, suddividendola in diverse categorie per comodità e miglior comprensione.
Coin e token
Qui le piattaforme si equivalgono. Tutte quante offrono una grande scelta di coin e token anche esotiche e dalla capitalizzazione ridotta, anche se quello che conta è la presenza delle monete più importanti.
Il supporto a svariate blockchain è garantito, così da poter depositare e prelevare crypto senza alcuna difficoltà.
Certo, poi in alcuni casi noteremo che una offre alternative non previste dalle concorrenti, ma diciamo che nel complesso non ci sono grandi differenze.
Trading
Tutti gli exchange propongono delle piattaforme di trading evoluto.
Bybit ha sempre messo in primo piano questa caratteristica offrendo la possibilità di operare sia spot che sui futures sfruttando anche la leva. Inoltre, troviamo diversi prodotti più di nicchia che possono essere molto invitanti per alcuni trader.
Anche Binance non è da meno e, come per Bybit, include anche delle funzionalità di bot trading che automatizzano l’operatività. Se ben configurati e utilizzati, questi strumenti danno un grande aiuto agli investitori, massimizzando le opportunità di guadagno e minimizzando le perdite.
Crypto.com si uniforma includendo perp, futures, spot e operazioni OTC.
Se sei un trader, tutte queste società potrebbero fare al caso tuo, perciò dovrai indagare nel dettaglio per stabilire quale sia la soluzione più aderente alle esigenze del caso. Chiaramente, hai anche la libertà di aprire un account su tutti questi exchange, utilizzandoli in base al tipo di operazione e asset.
Carte crypto
Crypto.com vince con una proposta enorme e che accontenta tutti. Le carte Crypto.com sono infatti tra le migliori in assoluto, con diversi livelli che richiedono una quota di CRO in stake crescente (criptovaluta ufficiale dell’exchange).
Una buona alternativa è la Bybit Card, anch’essa caratterizzata da tier che offrono diversi benefici e ricompense. Se sei un crypto-maniac, probabilmente la vorrai nella tua “collezione”.
Binance lascia invece a mani vuote: dopo il ritiro della Binance Card, la società è rimasta sprovvista di una soluzione di pagamento nel segmento. Peccato, perché si trattava di un’altrettanto valida alleata da tenere nel portafoglio!
Rendita
Tutti gli exchange si sono sempre distinti per i vari prodotti di rendita, ma qui è probabilmente Binance a “vincere”, complice anche la frequente integrazione di nuove proposte.
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Commissioni a confronto
Binance si è sempre distinto per l’estrema competitività delle commissioni, tra le più basse in assoluto. Bybit è una validissima alternativa amica del portafoglio, perché i costi sono ridotti e poco impattanti sui propri investimenti, uniti alla piattaforma di trading più apprezzata.
La scelta tra questi due nomi deve dipendere dagli specifici strumenti che intendiamo impiegare con maggior frequenza, nonché dalla comodità di utilizzo di un exchange o dell’altro.
Non menzioniamo in questo caso Crypto.com che, nel complesso, lato commissioni non è tanto competitivo quanto i due avversari.
La sicurezza di Bybit, Binance e Crypto dot com
Tutte le piattaforme adottano pratiche di sicurezza all’avanguardia, tutelando al meglio la clientela. Nel tempo si sono verificati incidenti di vario genere (attacchi esterni, malfunzionamenti…) risolti prontamente, che contribuiscono a identificare le debolezze ed eliminarle.
Quanto alle riserve, i tre nomi adottano gli standard del settore quale la pubblicazione periodica e la verifica mediante Merkle Tree. Si tratta di condizioni diventate irrinunciabili soprattutto dopo il crollo di FTX: l’utente deve poter verificare che l’exchange abbia effettivamente il denaro che dice di avere.
Regolamentazioni crypto
Arriviamo all’ultimo punto da prendere in considerazione per scegliere uno tra gli exchange più grandi in assoluto: la compliance alle regolamentazioni.
Ci troviamo in un periodo storico in cui le società devono adeguarsi alle normative europee per poter continuare a operare. A che punto siamo con questo processo?
Crypto.com ha già ottenuto la licenza MiCA di class 2 e può operare in Europa come fornitore di servizi crypto.
Bybit sta portando avanti l’iter per ottenere la licenza, in linea con la strategia di adeguamento alle leggi.
Binance è più indietro, ma sta lavorando per l’ottenimento della licenza. Nel frattempo, la piattaforma ha delistato le stablecoin non conformi al regolamento europeo.