Binance e banche insieme per la gestione dei fondi dei trader
Di Davide Grammatica
Binance ha introdotto la possibilità per alcuni trader di detenere i loro asset su banche indipendenti, e non più sul cex
Le mosse di Binance
Forse per rispondere a un disagio ancora presente tra gli utenti di Binance a seguito della condanna negli Usa lo scorso novembre, l’exchange ha introdotto una nuova soluzione a favore dei trader più facoltosi: la possibilità di detenere i loro asset su banche indipendenti, e non più sulla piattaforma.
Ad annunciarlo è il Financial Times, che ha sottolineato anche come ai tradizionali servizi di custodia di Binance (come Ceffu) si siano aggiunte banche cripto-friendly quali Sygnum e FlowBank.
Evidentemente, gli investitori chiedevano soluzioni in questa direzione, per non dare allo stesso tempo alcuno spazio a preoccupazioni su scenari simil FTX.
Binance e una nuova via per gli istituzionali
La collaborazione con le istituzioni bancarie in ambito operativo, ad ogni modo, era già in atto da tempo, per prevenire un “rischio di controparte” ormai comune a tutta l’industria CeFi.
Già lo scorso dicembre, per esempio, Binance aveva annunciato di aver trovato un accordo con un “partner bancario” per consentire agli investitori istituzionali di detenere il proprio collaterale fuori dall’exchange pur operando su di esso.
In sostanza, si tratta di un “accordo tripartito” che permette agli investitori di allocare i propri asset in forma di garanzia presso un ente bancario terzo sotto forma di fiat o Buoni del Tesoro, per poi avere un prestito dall’exchange per il trading a margine. Con il vantaggio collaterale di avere due gruppi di asset potenzialmente redditizi.
Allo stesso modo, quindi, potrebbe essere concesso a realtà quali società di trading di depositare i fondi non più sull’exchange ma su una banca esterna, pur continuando a sfruttare i servizi del cex.
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