Bitcoin: $70k a un passo nonostante dati occupazione Usa
Di Davide Grammatica
Bitcoin sta ritrovando la forza per puntare i $70k nonostante i dati dell’economia Usa non particolarmente favorevoli. A spingere BTC è altro?
Bitcoin di nuovo in lotta per i 70mila dollari
I dati sull’occupazione americana continuano a essere positivi: segno di un’economia forte nonostante i tassi di interesse ancora alti, e che mette in dubbio ancora una volta la possibilità di vedere dei tagli prossimamente, essendo il pericolo di un’inflazione in crescita dietro l’angolo.
Lo scenario, di conseguenza, non sembrerebbe essere dei più favorevoli per Bitcoin, per cui il taglio dei tassi è da tempo individuato come fattore chiave per un rialzo rilevante.
Il movimento di BTC, tuttavia, sembra suggerire la possibilità di una nuova conquista dei $70k, dopo che una brusca correzione aveva portato l’asset a sfiorare i $65k.
A questo giro, la correlazione con il mercato finanziario sembra esserci, con i principali indici tornati in positivo dopo l’ultima giornata al ribasso. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,3% e il Nasdaq lo 0,8%. Ma è ormai palese che Bitcoin stia seguendo la propria strada, in un momento in cui gli scenari macro non sembrano riguardare gli umori della prima criptovaluta.
La Fed rimane in attesa
Nonostante ciò, la politica della Fed rimane una variabile determinante, e i dati sull’occupazione migliori delle aspettative (303.000 posti di lavoro contro i 200mila previsti) potrebbero influenzare le decisioni del futuro. La Fed potrebbe infatti decidere di mantenere i tassi stabili per un periodo più prolungato. Non è un segreto, però, che gli stessi dati (così positivi) nascondano un grosso numero di contratti part-time non propriamente sintomo di un mercato del lavoro in salute. Evidentemente, i mercati hanno reagito in questo modo anche tenendo a mente questo aspetto.
Secondo FedWatch, la probabilità che i tassi di interesse rimangano stabili a maggio si attesta al 94,7%, mentre le possibilità di un taglio a giugno sarebbero al 50,8%.
“Nessuno vuole che l’inflazione riemerga e, dato un mercato del lavoro forte, abbiamo tempo perché le nubi si diradino prima di iniziare il processo di abbassamento dei tassi”, ha dichiarato, nel merito, Thomas Barkin, presidente della Federal Reserve di Richmond.
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