Bitcoin a $57k attende i dati macro, così come la Fed
Di Davide Grammatica
Jerome Powell torna a parlare al Congresso Usa e l’attenzione ricade ancora sui dati sull’inflazione, decisivi per il futuro di Bitcoin
La Fed parla, Bitcoin attende
Il presidente della Fed, Jerome Powell, è tornato a parlare in queste ore presso il Committee on Banking, Housing, and Urban Affairs del Senato statunitense. E ancora una volta, nel descrivere come la banca centrale sia concentrata a limitare rischi ribassisti per l’economia in rapporto al contenimento dell’inflazione, i dati macro tornano a essere determinanti per il futuro della prima criptovaluta.
Bitcoin è scambiato in questo momento poco sopra i 57mila dollari, ma potrebbe giovare non poco da un nuovo taglio ai tassi di interesse, così come ogni altro asset “rischioso”. E rispetto a questo, le probabilità di vedere un taglio a settembre potrebbero essere aumentate, visto che Powell ha sottolineato come l’inflazione elevata non sia ormai più “l’unico rischio affrontato dall’economia”. Sulla bilancia, infatti, c’è anche un mercato del lavoro debole che non deve essere sacrificato sull’altare dell’obbiettivo dell’inflazione al 2%.
“Ridurre le restrizioni politiche troppo tardi o troppo presto potrebbe indebolire indebitamente l’attività economica e l’occupazione”, ha dichiarato Powell davanti alla una commissione del Senato. “Gli ultimi dati mostrano un considerevole ‘raffreddamento’ nel mercato del lavoro, e la Fed è consapevole dei rischi derivati da questo scenario”.
BTC in attesa dei dati macro
A queste parole, Bitcoin e i mercati azionari sono rimasti sostanzialmente insensibili, ma è palese che le future politiche della Fed saranno determinanti.
“Non sarà opportuno ridurre i tassi finché non avremo acquisito maggiore fiducia rispetto a un’inflazione che si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%“, ha sottolineato, ancora, il presidente della Fed.
Secondo il CME FedWatch, le probabilità di uno o più tagli a settembre sono ora a circa il 75%, in aumento rispetto al 50% di un mese fa.
L’appuntamento fondamentale, a questo punto, sarà giovedì, con la pubblicazione dei nuovi dati sull’inflazione (CPI) sul mese di giugno.
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