Bitcoin ancora alla prova dei dazi: settimana DECISIVA per BTC
Di Davide Grammatica
I dazi al 30% imposti dagli Usa all’Ue mettono nuovi dubbi agli investitori. In settimana i dati sull’inflazione saranno decisivi per Bitcoin

La sfida dei dazi per Bitcoin
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha scosso di nuovo i mercati con la conferma dei nuovi dazi al 30% sull’Unione Europea e sul Messico, in vigore dal 1° agosto. Sorgono quindi nuovi dubbi tra gli investitori, che verosimilmente andranno a influire sul prezzo della prima criptovaluta.
Bitcoin, fresco di nuovo ATH, non sembra aver sofferto il colpo e, anzi, sembra avere il potenziale per attaccare anche i $120k, ma la politica economica di Trump potrebbe compromettere tutto ciò che gli indicatori suggeriscono essere il contesto ideale per un allentamento monetario.
L’imminente pubblicazione dei dati CPI potrebbe dare delle risposte sul futuro a breve termine per BTC, e per questo la settimana che si apre potrebbe essere decisiva. Le aspettative, tuttavia, indicano un leggero aumento dei prezzi al consumo, e per questo un tagli dei tassi a breve termine è tutt’altro che scontato. Pesano proprio i dazi Usa, che rischiano di alimentare l’inflazione.
Trump, in tutto questo, sembra voler “botte piena e moglie ubriaca”, ed è dimostrato dal suo atteggiamento aggressivo nei confronti della Fed, rea di ostacolare il piano del presidente mantenendo i tassi alti.
In più, una variabile importante è rappresentata dalle reazioni dei paesi esteri, e in particolare dalla Ue. Trump ha parlato del forte disavanzo commerciale USA-Ue e della necessità di riequilibrare i rapporti, ma ha anche avvertito che una “risposta ai dazi da parte dell’Europa porterà a un’immediata ritorsione”.
BTC pronto all’escalation?
Quel che sembra evidente, ad ogni modo, è che la guerra commerciale non spaventa più di tanto BTC. In passato, la minaccia di tariffe su vasta scala aveva fatto sprofondare BTC da $100k a $75k, ma ora il prezzo non sembra scomporsi.
Il contesto attuale è evidentemente è di altra natura. Pesa molto di più l’interesse istituzionale alle stelle (veicolato dagli ETF), e il livello di adozione su scala globale. Occorrerà osservare, arrivati a questo punto, come si comporterà BTC in una potenziale escalation dei dazi. Se si comporterà, in altre parole, da “bene rifugio” o se ripeterà i pattern ribassisti già osservati in primavera.
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