Bitcoin CAMBIA pelle, non guarda il Nasdaq, e punta l’oro
Di Davide Grammatica
La correlazione Bitcoin/Nasdaq tocca i minimi storici: BTC si allontana sempre più dalla performance degli asset tecnologici e guarda all’oro

BTC/NASDAQ ai minimi: cosa sta succedendo?
Che la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina avesse il potenziale per cambiare le carte in tavola nei mercati globali era noto a tutti. In pochi però si aspettavano scenari positivi per Bitcoin nel breve termine. Forse è ancora troppo presto per elaborare una diagnosi precisa, ma BTC sta mostrando alcuni segnali bullish che non devono passare inosservati.
Il primo tra tutti è la correlazione della prima criptovaluta con gli asset tecnologici, oggi ai minimi storici. E questo non fa che alimentare le speranze che Bitcoin possa assumere quel ruolo di “bene rifugio” tanto auspicato dalla community, ovvero quello “dell’oro digitale”.
Il movimento del prezzo, quantomeno, sembra indicare proprio questo, con BTC che in due settimane, in parallelo all’escalation dei dazi, ha registrato un rimbalzo del 12% raggiungendo gli 88.500 dollari.
Nel frattempo, altcoin e indici come l’S&P 500 hanno sofferto l’instabilità del contesto geopolitico, la narrativa di Bitcoin come bene rifugio in periodi di incertezza macro ha riconquistato vigore.
La resilienza di Bitcoin, ma all’orizzonte c’è la recessione
Pur rimanendo sensibile a scenari di recessione, Bitcoin sta rispondendo con grande resilienza alla guerra commerciale, e le spinte per un’ulteriore crescita non sono poche.
Fuori dal contesto macro, infatti, non sono da trascurare iniziative a sostegno di Bitcoin quali la volontà di istituire una nuova riserva strategica di BTC negli Usa con i fondi confiscati.
In altre parole, tutto potrebbe andare per il meglio anche in un contesto di una guerra commerciale di dimensioni globali. Sarà curioso vedere, tuttavia, come potrebbe comportarsi BTC in un contesto di recessione economica, che JPMorgan quota al 60% già nel 2025.
Sempre da un punto di vista macro, i tassi di interesse sono un ulteriore elemento da tenere sempre in considerazione, ma una spinta da questo fronte potrebbe arrivare solo nel 2026, con nuovi tagli da parte della Fed.
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