Bitcoin e tagli ai tassi: i dubbi di Arthur Hayes
Di Davide Grammatica
Un taglio ai tassi di interesse negli Usa potrebbe, secondo Arthur Hayes, non generare la spinta rialzista che ci si aspetta su Bitcoin
La versione di Hayes
La Federal Reserve (Fed), come noto, aveva più volte suggerito come a settembre sarebbero stati necessari dei tagli ai tassi di interesse per favorire la salute dell’ecosistema economico Usa. Ormai il tempo sta per scadere, e gli investitori crypto sembravano muoversi proprio in funzione di questo evento, in quanto foriero di una maggiore apertura verso gli asset più “rischiosi”.
Tuttavia, proprio in questi mesi precedenti al taglio in questione, il prezzo di BTC non sembra aver reagito come si pensava, e anzi, invece di crescere, l’asset ha assunto un assetto discretamente ribassista.
Secondo Arthur Hayes, co-fondatore di BitMEX e punto di riferimento nel mondo crypto, questo sintomo sarebbe dovuto a più cause, ma in particolare per l’atteggiamento dei fondi, che godono attualmente di tassi di interesse offerti dai contratti reverse repo (contratti pronti contro termine) maggiori di quelli dei buoni del Tesoro, rispettivamente 5,3% e 4,38%. In questo modo, limiterebbero la quantità di denaro disponibile per asset più rischiosi come Bitcoin.
I contratti pronti contro termine, di per sé, consentono agli operatori di cedere liquidità ottenendo, rivendendoli a un prezzo prestabilito, un tasso di remunerazione fissato al momento della stipula del contratto. E in questo caso rappresenterebbero, secondo Hayes, un “parcheggio” sicuro per le grandi banche che mantiene il capitale “stagnante”.
In attesa della Fed
Se quindi in genere tassi più bassi rendono più “attraenti” i prestiti e le spese nei confronti di asset più rischiosi come Bitcoin, in questo caso potrebbe non essere così semplice vedere un rialzo di BTC.
La Fed si riunirà il 18 settembre per decidere definitivamente come agire sui tassi, e per il CME Fed Watch un taglio di 25 punti base ha una probabilità del 69%. Meno probabile (31%) un taglio di 50 punti base, che però potrebbe avere un effetto di tutt’altra portata sul mondo crypto.
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