Bitcoin: gli ETF tornano a spingere, ma Powell frena BTC
Di Davide Grammatica
I nuovi inflow registrati dagli ETF spot Bitcoin sembrano suggerire un’inversione del trend al rialzo, ma le parole di Powell (Fed) rallentano ancora BTC
Alcuni dati su Bitcoin
Ciclicamente, il mese di luglio ha sempre significato per Bitcoin una stagione rialzista, influente quasi come il celebre “sell in May and go away” per i mercati finanziari. E tutto sommato anche quest’anno il ciclo stagionale sembra riconfermarsi, con BTC che prova a ritrovare le energie sopra il livello dei $60k.
A pesare su BTC, soprattutto, la pressione di vendita creata da fattori eccezionali quali i rimborsi di Mt. Gox, gli outflow del settore ETF e il crollo del sentiment dei trader nel breve termine. Quantomeno, nell’ultima settimana stiamo assistendo a una ripresa degli ETF, che proprio il 1° luglio hanno registrato inflow per 130 milioni di dollari (record degli ultimi 30 giorni), e la speranza di una ripresa significativa in luglio sembra essere propria di molti investitori.
“Bitcoin ha un rendimento medio del 9,6% a luglio, e tende a riprendersi fortemente soprattutto in seguito a un giugno negativo”, si legge, per esempio, in un’analisi di QCP Capital.
Suggerisce una ripresa, inoltre, anche il cambio del posizionamento dei flussi sul mercato derivati, forse anche in previsione del lancio dell’ETF spot ETH.
Il fattore inflazione rimane decisivo
Allo stesso tempo, sembra evidente che lo scenario macroeconomico abbia un ruolo decisivo per il futuro di BTC nel medio termine. La questione tassi di interesse, costantemente in discussione, continua a pesare sull’andamento di BTC, quasi in attesa di una forte correzione o di un rialzo a seconda della decisione della Fed.
Non a caso, proprio nelle ultime ore, le parole del presidente della Fed Jerome Powell, al Forum della BCE del 2024 tenutosi a Sintra, in Portogallo, hanno spinto BTC di nuovo sotto i $63k dopo alcuni giorni di ripresa.
“Abbiamo fatto molti progressi”, ha dichiarato Powell. “Ma dobbiamo essere più sicuri prima di ridurre i tassi, e quindi vedere più dati come quelli che abbiamo visto di recente”.
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