Bitcoin: hack da $300 mln per un cex giapponese
Di Davide Grammatica
L’exchange giapponese DMM Bitcoin ha comunicato di aver subito un hack che ha compromesso più di $300 milioni in BTC
Nuovo, pesante hack per BTC
DMM Bitcoin, in un comunicato ufficiale, ha comunicato di aver subito un pesante hack che avrebbe compromesso più di $300 milioni in BTC.
“Abbiamo rilevato una ‘fuga’ non autorizzata di BTC dal nostro portafoglio”, ha dichiarato l’exchange giapponese. Si parla, per la precisione, di 4.502,9 BTC (circa 306 milioni di dollari), che tuttavia verranno rimborsati agli utenti nel caso fosse necessario, dopo le dovute indagini.
Secondo la società Elliptic, se accertato, questo hack rappresenterebbe l’ottavo furto di criptovalute più grande della storia, e il più grande dai tempi dell’hack da 477 milioni di dollari subito da FTX nel novembre 2022. I servizi del cex sono ora interrotti, e non è ancora stata comunicata una ripresa dell’operatività.
I problemi per i cex non finiscono
DMM Bitcoin, pur non interessando direttamente il pubblico europeo e italiano, è un exchange con un bacino di utenti non indifferente. Contava a fine 2023, secondo Nikkei, circa 370mila clienti.
Per il Giappone, questo non è il primo hack di tale portata. Nel 2018, Coincheck ha subito un furto del valore di 58 miliardi di yen, ovvero circa 533 milioni di dollari in criptovalute, ed è stato successivamente acquistato dalla società Monax.
Sempre in Giappone, inoltre, si è verificato l’hack forse più famoso della storia, ovvero quello che ha colpito Mt Gox nel 2014, con la perdita di 400 milioni di dollari in BTC ai prezzi di allora. Il processo che lo riguarda, famosissimo e ormai decennale, è prossimo alla fine, e la ridistribuzione dei fondi ai creditori interessa ancora tutta la communty, dato l’impatto che potrebbe avere nel mercato.
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