Bitcoin: i dati sul lavoro Usa frenano la ripresa di BTC
Di Davide Grammatica
I dati sul lavoro Usa più positivi del previsto preoccupano in relazione all’inflazione: una (bella) brutta notizia per Bitcoin
Disoccupazione in calo negli Usa: perché è importante per BTC?
Nelle ultime ore, il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha svelato nuovi dati sul mercato del lavoro Usa, più positivi di quanto gli economisti si aspettassero.
Parliamo di 256.000 nuovi posti di lavoro a dicembre, molti di più rispetto alle aspettative, ovvero circa 160.000, come successo nel mese precedente. Di conseguenza, aumentano le preoccupazioni in relazione all’inflazione, a sua volta determinante nell’andamento del prezzo di Bitcoin e degli asset più “rischiosi”.
In gioco, come sappiamo, ci sono i tassi di interesse e la politica monetaria della Fed, i cui tagli potrebbero essere compromessi da un’economia più performante del previsto. Una buona notizia in generale, quindi, ma “cattiva” per BTC, il cui andamento sarebbe di certo favorito da un allentamento dei tassi.
Come riporta il BLS, il tasso di disoccupazione sarebbe sceso dal 4,2% al 4,1%, per una crescita salariale collettiva che potrebbe contribuire alla crescita dell’inflazione.
“La crescita dell’occupazione significa ulteriori pressioni inflazionistiche, e quindi una minore probabilità di tagli ai tassi”, ha dichiarato, nel merito, l’economista Tom Dunleavy.
E se già la Fed aveva dichiarato che il ritmo dei tagli per il 2025 sarebbe stato più “lento”, questi dati potrebbero gravare ancora di più sulla strategia della banca centrale americana.
BTC torna a “seguire” l’azionario
Allo stesso tempo, i rendimenti obbligazionari più elevati mettono ancora più pressione alle attività “rischiose” come le crypto. I rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni, per esempio, è salito al 4,78% (il più alto da ottobre 2023).
I trader mostrano già segnali di sfiducia rispetto ai tagli ai tassi nei prossimi mesi, con CME FedWatch che mostra come le probabilità in questo senso si siano assottigliate al 2,7%.
Dopo un primo momento al ribasso sotto i $93k, BTC sembra comunque resistere da gravi correzioni provando a mantenere quantomeno i $94k, ma la volatilità sembra in aumento.
Aumenta allo stesso modo la correlazione tra la prima criptovaluta e il mercato azionario, a dimostrazione di come, nel nuovo anno, sembra essersi esaurita la spinta della narrativa che circonda la nuova amministrazione pro-crypto di Trump.
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