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Bitcoin: il freno della Cina mina il trend rialzista
Di Davide Grammatica
Il mercato azionario cinese sta condizionando l’andamento dei mercati globali e indirettamente anche di Bitcoin, ancora in lotta per i $63k
Il ruolo della Cina e l’andamento di Bitcoin
Giusto le scorse settimane avevamo parlato di una nuova manovra della Banca Popolare Cinese per sostenere l’economia in un momento di crisi. In generale, nuova liquidità per favorire gli investimenti, che fin da subito ha spinto al rialzo i mercati azionari.
Ciò ha rappresentato un’opportunità anche per Bitcoin, in quanto asset “rischioso” più appetibile per gli investitori, ma i rischi sono sempre dietro l’angolo. Instabilità economica e i timori di recessione, infatti, sono sempre forieri di un’aumento della volatilità.
La prova ci viene offerta in queste ore, con il mercato azionario cinese improvvisamente in difficoltà e BTC che incassa il colpo scivolando appena sotto i $63mila.
Le ragioni sono semplici: in un recente briefing governativo, Zheng Shanjie, presidente della Commissione Nazionale per lo Sviluppo della Cina (NDRC), non avrebbe delineato nuove misure di stimolo per l’economia. E perse le speranze di vedere un piano di sostegno di lunga durata, il movimento al rialzo delle borse (e di BTC) si è improvvisamente interrotto.
Gli Usa rispondono alla Cina?
I trader sembrano averne approfittato per ottenere profitti e tutelarsi in un momento in cui, in generale, le variabili che determinano il movimento dei mercati sono molte e imprevedibili. Pesano ancora le preoccupazioni relative al conflitto in Medio Oriente, e si ha sempre un occhio di riguardo rispetto agli appuntamenti “macro” fronte Usa.
Proprio dagli Usa si attende la risposta degli indici finanziari principali, rispetto ai quali ci si aspetta un aumento significativo della volatilità.
Sembrano reagire comunque con una certa resilienza le criptovalute, che in mezzo a questa turbolenza registra una volatilità “implicita” minore rispetto a quella della scorsa settimana.
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