Bitcoin: la pressione di vendita scinge BTC verso i $41k
Di Davide Grammatica
Il trend ribassista post-approvazione ETF continua a pesare su Bitcoin, tornato ad avvicinarsi ai 41mila dollari, ma da dove proviene la pressione di vendita?
Bitcoin e lo stallo post ETF
Se l’ETF spot Bitcoin continua a macinare volumi, arrivati a superare i 15 miliardi di dollari al sesto giorno di negoziazioni, BTC continua a non rispondere, e anzi sembra rischiare di capitolare verso resistenze ancora più basse.
Per ora, la prima criptovaluta sembra aver trovato riposo poco sopra i 41mila dollari, e i dati degli ultimi giorni continuano a registrare milioni di dollari in liquidazione provenienti da posizioni in leva. Di 87 milioni di dollari totali, ben 74 sarebbero di posizioni long.
Secondo Coinglass, invece, le posizioni liquidate e relative a tutto il settore crypto nelle ultime 24 ore peserebbero per oltre 230 milioni di dollari, segnalando come i movimenti di mercato risultano essere sfavorevoli in generale per ogni trader.
Il ruolo di GBTC
Ad influire maggiormente sull’inversione di BTC, secondo molti analisti, sarebbe l’outflow netto di 137,4 milioni di dollari dagli ETF stessi, derivati però dai 582,3 milioni di dollari usciti dal fondo di Grayscale.
Evidentemente, molti investitori con partecipazioni nel vecchio trust GBTC (ora convertito in ETF), stanno puntando a fare profitto sulle loro posizioni, e secondo Nikolaos Panigirtzoglou di JPMorgan saranno proprio le loro intenzioni a “definire il futuro a breve termine di BTC”.
Dalla conversione, GBTC avrebbe perso circa 5,5 miliardi di dollari in asset. Tutti gli altri ETF, al contrario, registrano afflussi positivi. Solo ieri, per esempio Fidelity ha registrato afflussi netti per 177,9 milioni di dollari, mentre BlackRock per 145,5 milioni di dollari.
Anche nell’ultima giornata, gli ETF bitcoin hanno poi confermato gli elevati volumi di scambio, toccando gli 1,4 miliardi di dollari, di cui il fondo di Grayscale è responsabile per il 58,5%.
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