Bitcoin LOTTA per i $60k, in attesa dei dati sull’inflazione
Di Davide Grammatica
Una settimana decisiva per Bitcoin si apre con un mercato in sofferenza, in attesa dei nuovi dati sull’inflazione Usa in arrivo mercoledì
BTC soffre, ma si attendono i dati CPI
Le crypto non vanno in vacanza nemmeno nella settimana centrale di agosto. Al contrario, proprio in questi giorni si giocherà una partita importante, con i dati sull’inflazione Usa attesi per mercoledì che potranno influenzare decisamente l’andamento del mercato.
Non a caso, il calo di Bitcoin sotto i $59k nel fine settimana sembra andare a pari passo con un riposizionamento di molti trader, che attendono ad effettuare le proprie operazioni guardando nel frattempo BTC scendere del 4,5% ed Ethereum del 4,3% nelle ultime 24 ore.
Cala (e non poteva essere altrimenti) anche il settore altcoin, come sempre in balia degli umori della prima criptovaluta. Solana è tra le peggiori con una performance da -7,2% in una giornata, ma il trend negativo sembra collettivo.
Bitcoin e le tensioni del mercato globale
L’impressione è che i mercati crypto non siano ancora riusciti a trovare un “ancoraggio” chiaro a fronte dei continui scossoni provenienti dai mercati tradizionali. Il settore ETF, anch’esso volatile nelle ultime settimane, non lascia indizi chiari nemmeno sul sentiment degli investitori istituzionali, e così risulta difficile fare previsioni sulle prestazioni di BTC nel breve-medio termine.
In questa settimana, poi, la faccenda si fa ancora più complicata. Ai dati CPI Usa si aggiungono infatti anche i dati sull’inflazione UK, l’indice della fiducia dei consumatori australiani e l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) giapponese. Per non parlare dei bilanci in attesa di pubblicazione dei colossi Alibaba Group e Walmart.
Questi dati potrebbero essere decisivi proprio in quanto sintomatici dello stato di salute dell’economia globale, e diventano fondamentali anche per l’andamento del prezzo di BTC in un contesto in cui la prima criptovaluta risulta (in quanto “asset rischioso”) particolarmente sensibile ai fattori macroeconomici.
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