Bitcoin riserva nazionale: di prova anche l’Ucraina
Di Davide Grammatica
Nella corsa ad inserire Bitcoin tra gli asset strategici “nazionali” c’è anche l’Ucraina, che ha presentato un nuovo disegno di legge

La mossa dell’Ucraina con Bitcoin
Secondo quanto riportato da diverse fonti locali, i legislatori ucraini starebbero ultimando un disegno di legge che prevede la creazione di riserve statali in BTC. Il testo sarebbe ormai in fase conclusiva.
A confermarlo è stato anche il deputato Yaroslav Zhelezniak durante la conferenza CRYPTO 2025 di Kiev: “Presto presenteremo una proposta di legge che permetterà la creazione di riserve in criptovalute”.
L’iniziativa segue l’ondata di interesse istituzionale globale per Bitcoin come bene rifugio. Dopo l’ordine esecutivo firmato a marzo dal presidente Donald Trump (che ha dato il via alla formazione di una riserva federale in BTC) anche in Europa iniziano a emergere idee simili.
È stato il caso del parlamentare svedese Rickard Nordin, che ha chiesto ufficialmente l’adozione di BTC come riserva nazionale, ma anche della Repubblica Ceca, su iniziativa della sua Banca Centrale.
Un’iniziativa complicata
Il percorso per l’Ucraina non sarà immediato. Kyrylo Khomiakov, rappresentante regionale di Binance, ha parlato di “importanti cambiamenti legali” necessari prima di vedere una vera implementazione, sottolineando però che questa spinta normativa potrebbe favorire una maggiore chiarezza sul fronte normativo interno.
Il contesto resta delicato. Il Paese sta già lavorando a un framework legislativo per legalizzare le criptovalute in collaborazione con la banca centrale e il FMI, e ad aprile è arrivata una proposta di tassazione sulle transazioni crypto fino al 23%.
Michael Chobanian, fondatore dell’exchange Kuna, è tra i più critici dell’iniziativa. Ha liquidato la proposta come “fumo negli occhi”: “Il Paese è tecnicamente in bancarotta, più della metà del bilancio dipende da prestiti e aiuti UE, e la popolazione sta diminuendo rapidamente. Di che riserve BTC stiamo parlando?”.
Nonostante la situazione difficile del paese, il disegno di legge segna comunque un punto di svolta per la visione dell’Ucraina nel panorama cripto globale.
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