Bitcoin: sempre di più chi scommette su una bullrun 2024
Di Davide Grammatica
Nonostante il mercato crypto stia passando un periodo complicato, le visioni a lungo termine su Bitcoin rimangono ottimiste, con previsioni che toccano prezzi sei cifre
BTC: tutti bullish per il 2024
Le previsioni su Bitcoin hanno sempre infestato la community, variando tra scenari impensabili e profonde analisi sul futuro dell’asset a breve-medio-lungo termine.
Anche oggi, ogni giorno, non manca chi offre la propria visione sui vari canali social, con più o meno competenze tecniche, ma sta di fatto che, pur in un momento in cui il mercato risulta ribassista o stagnante, i “bull” non mancano mai all’appello.
Proviamo quindi a offrire un quadro generale. Negli ultimi giorni, tra le analisi più condivise, c’è quella di Crypto Rover, che individua un particolare pattern “head and shoulders” in un intervallo di tempo che va da novembre 2020 ad oggi. Secondo questo schema, BTC dovrebbe poter raggiungere i 72mila dollari entro il 2024.
La testa del pattern è rappresentata dai 15mila dollari di novembre 2022, mentre le due spalle i 62k di fine 2021 e 31k dello scordo luglio. In questo senso, il cambio di tendenza riscontrato nelle ultime settimane potrebbe aprire a un rally verso i 70 mila dollari.
Se si guarda a El Salvador, poi, le voci “bullish” sono assicurate. È questo il caso di Max Keiser, crypto advisor del presidente Bukele, che ha individuato recentemente come obbiettivo a breve termini di bitcoin i 220mila dollari.
Questo, a fronte delle difficoltà rintracciate nel mercato finanziario globale, messo in difficoltà dalle insicurezze degli Usa e dall’inflazione crescente. Proprio contro quest’ultima, Bitcoin rappresenterebbe la copertura ideale.
Ma a essere bullish non sono solo “esperti” del mondo social. Basti guardare a Standard Chartered, che non molto tempo fa si è sbilanciata a individuare nei 120 mila dollari l’obbiettivo di Bitcoin nel 2024, secondo un’analisi (tra l’altro) in rialzo del 20% rispetto a una precedente.
La logica di base farebbe leva sul business del mining, per cui sarebbe previsto un costante aumento dei prezzi di lavoro, e un conseguente bisogno di vendere BTC per coprirne i costi. Questa dinamica, se bilanciata tra aumento di prezzo di BTC e una minore necessità di vendita in termini numerici (cioè n° di BTC), potrebbe portare gradualmente a un aumento collaterale del prezzo dell’asset.
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