Bitcoin: sempre meno i token “immobili” da più di un’anno
Di Davide Grammatica
L’offera di Bitcoin vede sempre meno BTC nelle mani degli holder, segno degli investitori che iniziano ad accumulare profitti
Bitcoin, i movimenti degli holder
I Bitcoin “inattivi” da più di un anno sono sempre meno. Si parla, come raccontano i dati ci Glassnode, di una percentuale in costante diminuzione negli ultimi mesi, passata dal 70% al 65% dall’inizio del 2024. Ed è il segno, verosimilmente, di un cambio di atteggiamento degli investitori, sempre più inclini ad ottenere un profitto sulla prima criptovaluta, in crescita ormai dallo scorso fine estate insieme a tutto il mercato crypto.
La stessa percentuale sarebbe poi la più bassa mai registrata negli ultimi 18 mesi, da ottobre 2022.
Nell’ultima giornata, più nello specifico, ben 12,95 milioni di BTC (il 65,84% dell’offerta circolante totale di 19,67 milioni di BTC) sarebbero rimasti fermi, un minimo toccato a tre mesi dal lancio degli ETF spot BTC, momento in cui invece il trend era l’opposto.
Un cambiamento nel mercato crypto?
L’offerta circolante “immobile” per almeno due anni registra un trend simile, con una percentuale passata dal 57,4% al 54,4% da dicembre 2023.
Il comportamento degli holder sembra più che giustificato, ma indica anche un cambio di strategia a fronte di questo ciclo di mercato, del tutto inedito rispetto a ciò che si è vissuto negli anni passati. Del resto, è difficile rimanere indifferenti di fronte a un rally da + 148% dall’aprile dello scorso anno, e a BTC sopra i $70k.
Da capire, a questo punto, sarà se questi movimenti suggeriscono un avvicinamento alla fine del mercato rialzista. Tuttavia non sempre questo dato è un indicatore “bear” in caso di un calo. Al contrario, Bitcoin ha spesso goduto della resilienza degli investitori (poco inclini alla vendita) proprio in coincidenza di un mercato ribassista.
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