Boros: il nuovo protocollo di Pendle per il trading dei funding rates
Di Daniele Corno
Pendle lancia Boros su Arbitrum: il primo protocollo DeFi per fare trading onchain dei funding rate di Bitcoin ed Ethereum.

Boros arriva su Pendle Finance
Pendle, un noto protocollo DeFi specializzato in strategie di rendimento, ha lanciato Boros: una piattaforma innovativa su Arbitrum che permette di fare trading di tassi d’interesse (i funding rates) dei contratti futures perpetui di Bitcoin ed Ethereum.
In parole semplici, Boros consente agli utenti di speculare sull’andamento di questi tassi oppure di coprirsi dal loro rischio (hedging) in maniera decentralizzata. È una novità importante perché finora i funding rate, pur muovendo decine di miliardi di dollari nei mercati crypto ogni giorno, non erano direttamente accessibili onchain.
La stessa leadership di Pendle sottolinea come finora non esistesse un modo efficiente e permissionless per coprirsi o puntare sui funding rate in DeFi. Boros infatti, punta proprio a colmare questo vuoto. In questo articolo vedremo in chiave semplice cos’è Boros, perché i funding rate sono importanti, come funziona questo protocollo e quali opportunità potrebbe offrire anche a chi si avvicina da principiante.
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Indice
Cos’è Boros e perché nasce?
Boros è una nuova piattaforma costruita dal team di Pendle sulla rete Arbitrum, pensata per trattare un tipo particolare di rendimento: i funding rates generati dai contratti perpetual futures sugli exchange crypto.
Al lancio supporta i tassi di finanziamento dei contratti Binance BTCUSDT ed ETHUSDT (cioè i perpetual futures su Bitcoin ed Ethereum di Binance). Nel futuro invece, verranno aggiunti altri asset come SOLUSDT, BNBUSDT e anche altre piattaforme come Hyperliquid e Bybit.
L’obiettivo di Pendle con Boros è colmare una lacuna. Il mercato dei funding rate dei perpetual muove enormi capitali (fino a $150-200 miliardi di volume scambiato al giorno a livello globale) ma finora non esisteva un modo DeFi per accedere o gestire direttamente questi flussi di interesse. Con Boros, invece, questi tassi vengono tokenizzati e negoziati onchain. Un cambiamento che porta la finanza decentralizzata ad abbracciare uno dei mercati più attivi del mondo crypto.
Curiosità: Al momento del lancio di Boros, la piattaforma Pendle aveva già superato i $7 miliardi di valore totale bloccato (TVL), segno di un forte interesse verso le strategie di yield trading e fixed income in DeFi. L’espansione nel mercato dei funding rate rappresenta quindi un nuovo capitolo per un protocollo già ben affermato nel panorama dei rendimenti in DeFi.
Cosa sono i funding rate?
Boros gira intorno ai cosiddetti funding rate. Se non hai familiarità col termine, niente paura: in pratica sono i “tassi di finanziamento” periodici che nei mercati di futures perpetual fanno pagare una fee a chi è in posizione long o short, per mantenere il prezzo del contratto allineato al prezzo spot. Più precisamente, la maggior parte degli exchange applica questo meccanismo: se il prezzo di un contratto perpetual è superiore al prezzo spot, il funding rate è positivo e i trader long pagano una commissione periodica agli short; viceversa, se il perpetual quota sotto lo spot, il funding rate diventa negativo e sono gli short a pagare i long. Questo sistema serve a incentivare un equilibrio dei prezzi in assenza di scadenza del contratto.
In genere il funding rate oscilla di poco, ma può variare molto a seconda del mercato e del sentiment. Durante i bull market i funding tendono ad essere positivi e più alti (molti trader puntano al rialzo, quindi i long pagano). Viceversa, in fasi di bear market i funding scendono, talvolta diventando negativi (predominano gli short, quindi sono loro a pagare).
In casi estremi si sono visti funding rate annualizzati davvero folli (oltre il 2000% APY in certi mercati speculativi!), che possono erodere rapidamente i profitti di chi mantiene posizioni long a leva. Queste oscillazioni creano sì opportunità di profitto, ma anche rischi notevoli per chi ha posizioni aperte a lungo. Se stai pagando un funding elevato per giorni o settimane, il costo può accumularsi e vanificare i guadagni del trade. Ed è proprio qui che entra in gioco Boros.
Come funziona Boros nel concreto
In sostanza, Boros crea un mercato separato dove scambiare il rendimento generato da un asset invece che l’asset stesso. La piattaforma tokenizza i futuri pagamenti di funding sotto forma di Yield Units (YU): ad esempio, 1 YU-ETH rappresenta il flusso di interesse (funding) generato da 1 ETH di valore nozionale, dal momento corrente fino alla data di scadenza del contratto su Boros. Il funzionamento ricorda da vicino quello di un normale exchange di futures, con meccanismi di margine e liquidazione. La differenza principale qui, è solo che il sottostante qui non è un token, bensì un tasso d’interesse.
Con Boros puoi aprire posizioni LONG o SHORT sul funding rate. Se credi che i tassi di finanziamento saliranno in futuro, aprirai una posizione long (acquistando YU) per incassare quel rendimento più alto; al contrario, se pensi che i funding rate scenderanno o diventeranno negativi, andrai short (vendendo YU) così da guadagnare se il tasso effettivo cala. Questo strumento permette anche di fissare il tasso attuale e proteggerti da movimenti avversi: ad esempio, un trader che sta pagando molti interessi su un perp tradizionale può shortare YU su Boros, bloccando di fatto la sua spesa di funding a un livello predefinito. Viceversa, chi sta incassando funding altrove potrebbe longare YU per assicurarsi quel rendimento.
Interfaccia di Boros per il mercato BTCUSDT (Binance). Il grafico principale mostra il tasso implicito previsto (Implied APR ~7,57% annuo) contro il tasso sottostante attuale (Underlying APR ~5,84%). La differenza indica che il mercato si aspetta una salita dei funding rate entro la scadenza (infatti l’APR implicito è più alto di quello corrente). A destra è visibile l’order book: nella colonna Short Rates in alto ci sono le offerte di chi vuole shortare il rendimento (incassare un tasso fisso e pagare l’eventuale differenza variabile), mentre in basso sotto Long Rates ci sono gli ordini di chi vuole andare long sul rendimento (pagare un tasso fisso ed eventualmente incassare la differenza variabile).
Boros include un classico order book e supporta ordini market e limit, con margine cross o isolated a scelta, proprio come un exchange tradizionale. Tuttavia, per ragioni di sicurezza, Pendle ha avviato Boros in modo graduale con parametri conservativi. La leva massima iniziale è limitata a ~1,4x e l’open interest massimo per ogni mercato è di 15 milioni di dollari al momento della scrittura. Il team monitorerà l’andamento e al bisogno aumenterà gradualmente questi limiti col passare del tempo. È già previsto anche un programma referral (con rebate sulle fee) nelle 8-12 settimane post-lancio, per incentivare l’adozione. Inoltre, Pendle sta distribuendo incentivi in token PENDLE agli early users: ad esempio una quota di token verrà assegnata proporzionalmente al volume nozionale scambiato da ciascun utente, come ricompensa per aver utilizzato la piattaforma.
Cosa puoi fare con Boros?
Boros apre nuove strategie sia per trader retail che per operatori DeFi. Ecco alcune cose che puoi fare con questo protocollo:
Speculare sui tassi di interesse: puntare al rialzo o ribasso dei funding rate aprendo posizioni LONG o SHORT sulle YU. Ad esempio, anticipando una fase rialzista (in cui di solito i funding aumentano) potresti andare long sul tasso per catturare quel rendimento più alto, oppure preparandoti a un periodo ribassista potresti shortare il tasso per guadagnare dal suo calo. Boros ti permette di scommettere direttamente sull’andamento futuro dei tassi, cosa prima impossibile da fare onchain.
- Fare hedging dei tuoi rendimenti: proteggerti dal rischio di funding se hai altre posizioni aperte. Ad esempio, se stai pagando molti interessi su una posizione long altrove, aprendo uno short su Boros puoi compensare quel costo fissando un tasso e neutralizzando l’impatto dei funding rate. Viceversa, se la tua strategia incassa funding (ad es. arbitraggio delta-neutral con long spot e short perp), con Boros puoi “bloccare” subito parte di quel profitto futuro vendendo il rendimento atteso. Caso reale: il protocollo Ethena emette una stablecoin tramite una strategia delta-neutral su ETH (long spot, short perpetual) e il suo guadagno deriva proprio dai funding rate; usando Boros, Ethena potrebbe monetizzare in anticipo quel rendimento atteso (shortando il tasso implicito) e stabilizzare così i propri ritorni. In generale, se anche tu utilizzi strategie che guadagnano dai funding, Boros ti dà gli strumenti per ridurre l’incertezza e ottenere rendimenti più stabili.
Fornire liquidità ai mercati dei tassi: per utenti più esperti, Boros introduce i cosiddetti Boros Vaults, pool dove puoi depositare asset come liquidità e in cambio fare da controparte al trading di questi tassi. In qualità di liquidity provider guadagnerai le commissioni di swap generate dagli scambi e riceverai incentivi in PENDLE. Potrai inoltre beneficiare di movimenti favorevoli del tasso implicito che aumentino il valore della tua posizione in vault. In pratica è un modo per puntare sul rialzo del tasso implicito in modo più passivo, fornendo capitale al protocollo (un po’ come fornire liquidità in un DEX).
La visione futura di Pendle (oltre i funding rate)
Boros è solo l’inizio. L’architettura sottostante è pensata per supportare qualunque forma di yield in futuro, non solo i funding rate dei perpetual. Gli sviluppatori di Pendle immaginano un domani in cui i rendimenti di asset tradizionali (real world assets come bond obbligazionari o dividendi azionari) possano essere portati onchain e gestiti allo stesso modo.
In una recente dichiarazione, il CEO di Pendle ha evidenziato come il mercato dei perpetual (centinaia di miliardi di volume giornaliero) non avesse ancora un sistema permissionless per fare hedge o trading dei suoi tassi. In questo caso, Boros cambia quindi lo status quo fornendo finalmente questo strumento. Si tratta di un prodotto con utilità reale, che potrebbe ridefinire uno dei mercati più grandi e attivi al mondo.
Secondo alcuni osservatori, Boros potrebbe avere un impatto pari all’introduzione dei perpetual futures stessi, ma applicato al mondo dei rendimenti. I volumi su Pendle potrebbero persino moltiplicarsi di 10 volte grazie a tutte le nuove strategie di yield che ora diventano possibili. Stiamo parlando di un mercato enorme. Basti infatti pensare che i soli exchange di perpetual registrano circa $272 miliardi di scambi in 24 ore (dato ben superiore ai volumi spot). Ora, una fetta di quel mercato dei tassi può gradualmente spostarsi verso soluzioni DeFi come Pendle Boros.
In prospettiva, Boros si affiancherà a Pendle V2 come pilastro dell’ecosistema dei rendimenti in DeFi. Pendle V2 già consente di separare e scambiare yield fissi vs variabili su varie piattaforme DeFi, mentre Boros aggiunge il tassello mancante: portare dentro anche i tassi dei mercati derivati. Insieme, queste due componenti spingono verso un futuro in cui ogni forma di rendimento è accessibile, negoziabile e coperta onchain. In definitiva, Pendle con Boros sta aprendo la strada a una finanza decentralizzata più matura e innovativa, dove perfino il concetto di interesse diventa un asset a sé stante su cui costruire strategie di investimento o di copertura. È un passo avanti concreto verso un mondo in cui gli utenti – anche quelli alle prime armi – potranno gestire i rischi e i profitti dei propri investimenti in modo sempre più flessibile e creativo, sfruttando le potenzialità della finanza decentralizzata.
In sintesi: Boros trasforma un elemento spesso trascurato (i funding rate) in un’opportunità di trading e gestione del rischio. Che tu voglia scommettere sui tassi, proteggerti da essi, o semplicemente capire come ottenere rendimenti più stabili, questa novità di Pendle allarga gli orizzonti della DeFi in modo chiaro e concreto.
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