Borsa Italiana: l'essenziale da sapere

Di Gabriele Brambilla

Scopriamo rapidamente le basi essenziali sulla borsa italiana, il mercato finanziario del nostro Paese

Borsa Italiana: l'essenziale da sapere

Che cos'è Borsa Italiana?

Abbiamo affrontato le due principali piazze di scambio americane (NYSE e Nasdaq), ma ora è il momento di parlare della “nostra” borsa italiana.

La borsa italiana è il principale mercato azionario italiano con sede a Milano, in Piazza Affari, nel contesto del bellissimo Palazzo Mezzanotte, che porta il nome del suo architetto e progettista. Uno dei simboli più iconici della piazza è il “Dito Medio” di Maurizio Cattelan, una scultura provocatoria situata proprio davanti alla sede. L’opera, ufficialmente chiamata “L.O.V.E.”, rappresenta una critica al mondo della finanza e ha attirato non poca attenzione a livello internazionale.

Attenzione a non fare confusione: Borsa Italiana è la società che gestisce il mercato finanziario italiano; mentre la borsa italiana, ovvero la Borsa di Milano (chiamata anche Piazza Affari) è il mercato vero e proprio. Di fatto stiamo sì parlando della stessa realtà, ma da prospettive differenti.

La fondazione risale al 1808 e segue le piazze di scambio di altre città italiane quali Venezia, Trieste e Roma. Piazza Affari rappresenta il fulcro delle contrattazioni finanziarie in Italia, ospitando tra l’altro alcune delle più importanti società italiane ed europee.

Dal 2021, la società Borsa Italiana è parte del gruppo Euronext, una delle principali piattaforme borsistiche europee. In passato aveva invece fatto parte del London Stock Exchange Group.

Un po' di storia della nostra borsa

Come abbiamo già scritto, le origini della Borsa di Milano risalgono al 1808, quando il Regno d’Italia napoleonico istituì la Camera di Commercio di Milano, che si occupava delle contrattazioni di titoli e obbligazioni. Si trattava di una borsa di commercio tradizionale, dove era possibile scambiare merci, valute e metalli preziosi.

Inizialmente il mercato era piuttosto ridotto, ma nel corso del XIX secolo ci fu un certo sviluppo, che ebbe come conseguenza la creazione di altre piazze di scambio in diverse città d’Italia. Senza contare quelle già esistenti e più forti di quella milanese, come ad esempio la Borsa di Genova.

Con il passare dei decenni, Piazza Affari scalò sempre più posizioni in classifica. Finì con il diventare la borsa italiana di riferimento nei primi anni del Novecento, quando la crisi economica colpì duramente la Borsa di Genova. L’esplosione vera e propria arrivò però solo con il secondo dopoguerra, periodo di rinascita per il Paese e di apertura verso i mercati internazionali.

Negli Anni Settanta arrivò la CONSOB, l’autorità di vigilanza dei mercati in Italia. Mentre negli ’80 fecero la prima comparsa i fondi comuni di investimento italiani, in linea con le pratiche dei Paesi occidentali.

Nel 1998, sulla scia delle privatizzazioni, Borsa Italiana diventò una società per azioni e avviò un processo di modernizzazione. Nel 2007 avvenne l’acquisizione per mano del London Stock Exchange Group, che portò a un’integrazione totale con i mercati internazionali. Infine, nel 2021 il passaggio sotto il controllo di Euronext consolidò il ruolo di Borsa Italiana all’interno del mercato europeo.

Parlando di periodi difficili, in evidenza il crollo del 2008, quando la crisi finanziaria globale colpì duramente anche Piazza Affari. Il mercato mostrò una forte capacità di ripresa (specialmente negli ultimi anni), confermandosi una delle borse più vivaci del panorama europeo.

Impossibile poi non menzionare la forte volatilità del 2020, causata dalla pandemia. In quel contesto, l’indice FTSE MIB registrò sessioni molto critiche, per poi recuperare e stabilire nuovi record nei tempi successivi.

Un po' di storia della nostra borsa

Indici di Piazza Affari

La Borsa di Milano gioca un ruolo cruciale nell’economia del Paese. Da un lato, le società hanno modo di raccogliere i capitali necessari allo sviluppo; dall’altro, gli investitori possono muoversi su un mercato regolamentato e di impronta internazionale per comprare e vendere titoli.

Tra i principali indici azionari della Borsa Italiana troviamo:

  • FTSE MIB: l’indice di riferimento dei mercati azionari italiani. Esso include le società di maggiore importanza e dalla liquidità elevata (40 in tutto, le più capitalizzate).
  • FTSE Italia Mid Cap: creato nel 1994 con il nome Midex, è composto dalla prime 60 azioni in termini di capitalizzazione al di fuori dell’indice FTSE MIB. Le società straniere non possono essere incluse.
  • FTSE Italia All-Share: dal 2009 sostituisce il Mibtel; include tutte le aziende quotate sui mercati regolamentati. Aggrega quindi i due indici visti in precedenza più quello dedicato alle small cap.
  • FTSE Italia Star: comprende società di medie dimensioni, con capitalizzazione massima di 1 miliardo di euro. Comprende 75 società e si caratterizza per impegni particolarmente vincolanti riguardo i requisiti di liquidità, corporate governance e trasparenza che le società devono rispettare.

Conclusioni

Borsa Italiana rappresenta il cuore del sistema finanziario italiano e un punto di riferimento per gli investitori internazionali, soprattutto negli ultimi anni.

La sua storia lunga oltre due secoli, il ruolo centrale nell’economia italiana e le sue connessioni con i mercati europei la rendono un’istituzione di primaria importanza. Seguirne l’andamento significa avere una visione chiara dello stato dell’economia italiana e delle prospettive future del mercato finanziario del Paese.


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