Celsius venderà i fondi bloccati nei conti “earn” dei clienti
Di Davide Grammatica
Secondo il tribunale fallimentare, i fondi contenuti nei conti “earn” di Celsius non appartengono agli utenti, ma alla piattaforma, che potrà quindi usarli per coprire le spese amministrative.
La situazione di Celsius
Secondo una sentenza del giudice fallimentare degli Stati Uniti Martin Glenn, nelle ultime ore, le risorse digitali depositate nel programma “earn” di Celsius Network appartengono alla società fallita, e non ai singoli utenti.
Nel contesto della gestione fallimentare, quindi, la proprietà può avvalersi di vendere fino a 18 milioni di dollari in stablecoin, precedentemente depositate in conti earn.
Gli utenti che hanno usufruito del servizio di prestito potevano guadagnare interessi sulle criptovalute depositate presso Celsius, ma hanno perso l’accesso ai loro fondi quando, a giugno, la società ha bloccato i prelievi sulla sua piattaforma a causa di “condizioni di mercato estreme”.
La sentenza dell’ultima ora, invece, probabilmente impedirà a coloro che hanno usufruito del servizio di vedersi restituito l’intero importo depositato.
Quando Celsius è fallita, a luglio 2022, la società registrava circa 600mila account “interest-bearing”, ovvero utenti che utilizzavano un prodotto finanziario che offriva un interesse. Il valore totale dei conti, prima che Celsius dichiarasse bancarotta, ammontava a 4,2 miliardi di dollari.
I resti della bancarotta
La sentenza fa quindi riferimento ai termini di utilizzo di Celsius per coloro che hanno partecipato al servizio di prestito della società, e in questa si afferma come la piattaforma detenga “tutti i diritti e titoli su tali risorse digitali idonee, inclusi i diritti di proprietà”.
Nell’opporsi a queste argomentazioni, i titolari dei conti hanno sostenuto che i termini di servizio per i conti “earn” erano “ambigui“, e che la proprietà dei beni non poteva essere presa in considerazione senza soppesare ulteriori prove, come le dichiarazioni rese dall’ex amministratore delegato della società Alex Mashinksy.
Sono state chiamate in causa, infatti, numerose dichiarazioni di Mashinsky, che dimostrerebbero come i titolari dei conti abbiano sempre posseduto le attività nei conti in questione.
Tuttavia, l’argomento non ha influenzato il giudice Glenn, il quale ha osservato come la vendita di tali fondi aiuterà la società a finanziare la sua procedura fallimentare.
”Un raro punto di accordo tra tutte le parti è che la liquidità dei debitori si sta precipitosamente esaurendo“, afferma il documento del tribunale. “E questi devono quindi avere modo di finanziarsi”.
Se non vuoi perderti le notizie più importanti di ogni giorno, seguici anche sul nostro canale Telegram e su YouTube! Pubblichiamo quotidianamente notizie in tempo reale, video, analisi, approfondimenti e tutto ciò che ti permetterà di essere sempre un passo avanti agli altri!