Per Coinbase, a frenare Bitcoin sono i mercati globali
Di Davide Grammatica
Secondo Coinbase, la debolezza di Bitcoin registrata questa settimana sarebbe derivata dall’andamento esclusivo dei mercati globali.
Coinbase: cosa aspettarsi da BTC ora?
Bitcoin sotto il supporto psicologico dei 60mila dollari (ora riconquistati) ha fatto preoccupare molti investitori sul futuro a breve termine dell’asset, con un rally rialzista che sembra aver perso la spinta che lo aveva contraddistinto nei mesi scorsi.
Tuttavia, come spiega Coinbase in un recente report commentato da Coindesk, non ci sarebbe da preoccuparsi troppo. L’andamento di Bitcoin, infatti, sarebbe dovuto all’andamento esclusivo dei mercati globali, influenzato da fattori macroeconomici e geopolitici, e non implica una debolezza del settore crypto in quanto tale.
A soffrire (e più delle crypto) sarebbero in questi giorni i mercati azionari e l’oro, scambiati al ribasso dopo i massimi toccati a metà aprile. E questo nonostante la performance di BTC nell’ultimo mese sia stata la peggiore mai registrata d giugno 2022.
“Crediamo che un trend di riduzione complessiva delle vendite persisterà anche a causa della legittimazione di BTC come macro-asset”, hanno scritto gli analisti David Han e David Duong.
L’andamento di BTC
Gli ETF giocano a favore di questo nuovo scenario, e le prospettive, data l’espansione recente del settore tra Australia, Asia ed Europa, lasciano gli analisti particolarmente ottimisti nonostante una settimana all’insegna degli outflow. La crescita del mondo ETF crypto è in generale “un segnale importante per l’impegno normativo con questa asset class a livello globale”.
Di fatto, quindi, non sarebbe insita nell’industria crypto la ragione del recente dump, anche per la sproporzione tra il volume spot medio sui cex e il volume giornaliero degli ETF, rispettivamente $18,8 miliardi e $2,3 miliardi. “Questa discrepanza nell’attività ci porta a credere che il prezzo di bitcoin dipenda soprattutto dai trend dei mercati globali”.
Un ulteriore prova si ravviserebbe, tra l’altro, anche osservando gli ETF sull’oro, che non rispecchiano negli ultimi mesi per nulla l’andamento del prezzo della materia prima. A fronte di outflow da $3 miliardi nel 2024, il prezzo dell’oro è infatti aumentato del 12%.
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