Comprare o affittare casa: cosa conviene?
Di Gabriele Brambilla
L'eterna lotta tra comprare o affittare casa è sempre di moda. Ecco qualche considerazione utile per prendere la decisione giusta
Comprare casa o affitto: un bel grattacapo
Ritorniamo a parlare di mercato immobiliare con un articolo dedicato a una tematica sempreverde, su cui non si può dare una risposta univoca e incontestabile: meglio comprare o affittare casa?
In Italia, il pensiero più diffuso è certamente il primo, tant’è che compare casa è diventato uno dei must have nella vita di un individuo o di una famiglia. Però, senza farci condizionare da ciò che la società richiede, dobbiamo capire se è davvero indispensabile acquistare un’abitazione, oppure se è meglio scegliere l’opzione dell’affitto.
Anticipiamo che non esiste un vincitore: in alcuni casi è meglio comprare casa, in altri andare in affitto. Vediamo come mettere a fuoco la questione e scegliere in maniera consapevole, slegandosi dai luoghi comuni.
Indice
Comprare casa: pro e contro
L’acquisto di una casa è visto come parte fondamentale del percorso di ciascuno di noi. Tuttavia, ognuno è diverso e non sempre questa è la mossa migliore da compiere. Mettiamo in luce pro e contro dell’acquisto di un immobile.
Acquistare casa: i pro
Partiamo da un aspetto non economico ma fondamentale: quando si possiede la propria abitazione non si deve rendere conto a nessuno. Essendo noi stessi i proprietari, non avremo a che fare con alcun padrone di casa e potremo prendere qualsiasi decisione in totale libertà. Vogliamo eliminare una parete? Sostituire i sanitari? Oppure il cane ha rovinato una porta? Nessun problema: non dovremo rendere conto a nessuno, la casa è nostra.
Torniamo a parlare di denaro: dopo aver pagato la casa, non dovremo più sostenere la spesa dell’affitto. L’acquisto di un’abitazione porta il grande vantaggio che a un certo punto non dovremo più sostenere una spesa fissa mensile. Quanto tempo dovrà passare dipende dalle condizioni specifiche: c’è chi potrà comprare casa in contanti, chi richiederà un piccolo mutuo e chi invece dovrà pagare per molti anni.
Se la casa viene acquistata al giusto prezzo, potremmo generare una plusvalenza. Immaginiamo di comprare in un momento di ribasso del mercato, oppure di trovare un’occasione. A distanza di anni potremo ritrovarci con un immobile di valore superiore che, se venduto, ci avrà fatto incassare una plusvalenza.
In verità, la maggior parte delle persone ragiona in questi termini senza però agire in ottica di investimento. Questo punto può quindi avere senso, ma trova la giusta collocazione se l’acquisto è pensato come investimento puro.
Aggiungiamo poi che potremmo mettere in affitto l’abitazione se non ci servisse più, generando rendita. Si tratta di un’alternativa alla vendita che ci consente di produrre un guadagno che potremmo indirizzare altrove, oppure da impiegare per pagare il mutuo se fosse ancora in corso. Attenzione però ai rischi: è indispensabile trovare il giusto inquilino per evitare problemi.
Inoltre, vale la considerazione fatta al punto precedente: se si acquista una casa per viverci, non potremo fare in modo che generi rendita. Dovremo prima cambiare (e sostenere le spese necessarie) e solo dopo potremo mettere in affitto la casa.
Acquistare casa: i contro
Tra i contro più grandi, comprando casa si immobilizza il capitale. A meno che si agisca in ottica di puro investimento, l’acquisto di un immobile richiede somme importanti che potrebbero invece andare altrove, su asset più liquidi e dinamici. Inoltre, un immobile è molto costoso e il capitale investito sarà concentrato su meno asset; ad esempio, 100.000 investiti nell’immobiliare saranno probabilmente su un solo appartamento (con tutti i rischi del caso), mentre sull’azionario sarebbero distribuiti su un portafoglio ampio.
Molto importanti poi i costi: se si va di mutuo, pagheremo gli interessi. Questa voce può comportare costi davvero salati, ma tante persone evitano di pensarci perché l’acquisto di una casa viene visto come indispensabile. Ebbene, possiamo invece riflettere e valutare se conviene davvero, oppure se è meglio aspettare per abbassare il più possibile il costo finale.
Nel caso mutassero i nostri piani di vita, è meno facile cambiare. Immaginiamo di doverci trasferire all’estero, oppure di dover passare a una casa più grande. Se l’immobile in cui viviamo è nostro, dovremo metterlo in vendita, trovare il giusto acquirente, sperare di non perdere denaro e via dicendo. La casa si può vendere, chiaro, ma è tutto meno immediato e più rischioso.
Ultima voce, ma non per importanza: eventuali spese straordinarie sono affare nostro. Se si vive in affitto non ci si deve preoccupare dei costi di rifacimento del tetto o dell’ascensore da sostituire. Se invece si è proprietari tutto cambia. Quando si acquista casa, si deve da subito valutare quanto potremmo sborsare nel tempo per le spese impreviste, oppure per i lavori importanti e periodici; solo così sapremo se effettivamente c’è convenienza a procedere.
Affittare casa: pro e contro
Diamo ora un’occhiata all’opzione dell’affitto e vediamo quali sono i punti su cui ragionare. Noteremo come alcuni li abbiamo già trattati nel paragrafo precedente, ma dalla prospettiva opposta.
Affittare casa: i pro
Iniziamo con una delle sicurezze dell’affitto: non c’è alcuna spesa imprevista. Da inquilini sapremo esattamente cosa pagheremo ogni mese; in alcuni casi potremmo dover contribuire a dei lavori straordinari, ma si tratta di percentuali bassissime e poco impattanti.
Altro punto a favore: niente mutui né interessi. Per andare in affitto non dovremo aprire un mutuo e, di conseguenza, non pagheremo alcun interesse. Inoltre, non ci saranno spese notarili e simili.
Il capitale non è immobilizzato e potremo investirlo dove desideriamo. Non acquistando casa, non dovremo spendere i nostri risparmi, che saranno destinati agli investimenti di nostro interesse.
Quando si vive in affitto, si cambia facilmente. C’è bisogno di una casa più grande? I vicini del piano di sopra fanno troppo rumore? Vogliamo cambiare città? Nessun problema: basta cercare un nuovo immobile e comunicare la disdetta alla proprietà. L’unico obbligo che avremo sarà di rispettare i termini del contratto e, chiaramente, riconsegnare l’abitazione in buono stato.
Affittare casa: i contro
Veniamo ai contro e partiamo con l’uscita fissa mensile a vita. L’affitto è una spesa a fondo perduto: tra 30 anni dovremo ancora pagarlo e non saremo neppure in minima parte proprietari delle mura in cui viviamo. Per molte persone questo è uno scoglio enorme, un vero e proprio spreco di denaro; può essere davvero così, ma dipende dalla situazione, ci torneremo più avanti.
Occhio poi agli aumenti, perché l’affitto ha un contratto che ogni tot anni va rinnovato. Generalmente, la proprietà tende ad adeguare il canone alla scadenza, alzando la spesa mensile per l’inquilino.
Attenzione inoltre a voci quali l’adeguamento ISTAT: in particolari condizioni economiche, l’affitto può alzarsi anche di percentuali significative.
Infine, non si ha totale libertà. Vivere in affitto ha le sue comodità, ma saremo comunque vincolati alle decisioni altrui. Le modifiche alla casa saranno limitate e sempre da concordare con la proprietà; non potremo quindi farla diventare davvero nostra e secondo i nostri gusti.
Comprare o affittare casa: il confronto
La scelta tra comprare o affittare casa è personalissima e non può essere etichettata come giusta o sbagliata. Come possiamo confrontare le due opzioni?
Innanzitutto, dobbiamo analizzare la nostra specifica situazione, partendo da una distinzione fondamentale: stiamo cercando un posto dove vivere o vogliamo investire? Chiaramente, nella seconda ipotesi l’acquisto è essenziale, mentre per la prima avremo a disposizione entrambe le opzioni. Comprare non è un obbligo, ma una possibilità.
Valutiamo poi il nostro stato economico, cercando di ragionare sul medio e lungo periodo. Consideriamo soprattutto i costi di un mutuo, i possibili imprevisti, ma anche i vantaggi che possedere l’abitazione comporta.
Considerando che la maggior parte delle persone acquista casa aprendo un mutuo, saranno fondamentali gli interessi e i costi accessori. Armiamoci di pazienza e calcolatrice, svolgendo un po’ di calcoli; noteremo che magari potremmo adottare una soluzione ibrida, andando in affitto tre o quattro anni per avere a disposizione più denaro e abbassare la durata del mutuo, riducendo il costo finale.
La chiave sta proprio qui: capire quale soluzione conviene nelle condizioni attuali e ragionare su come si evolverà nel tempo. Spesso l’affitto è un punto di inizio, che si evolve nell’acquisto; ma per alcuni l’affitto dura a vita, così come l’acquisto è da compiere il prima possibile.
Non dimentichiamoci però di ragionare oltre il denaro e mettiamo sul piatto tutto: esigenze, interessi, convinzioni e via dicendo. Qualcuno preferirà immobilizzare il capitale e spendere di più, avendo però una casa propria e la massima libertà. Qualcun altro opterà per l’affitto perché la componente economica prevarrà. Nel mezzo tante sfumature, perché siamo tutti diversi e dobbiamo trovare il giusto compromesso. L’importante è agire con la propria testa ed evitare di caricarsi di spese insostenibili.
L’errore da non compiere è ragionare sempre in ottica di investimento. Se si acquista una casa per viverci, NON è un investimento. Magari dopo qualche anno varrà di più, ma se l’obiettivo iniziale non era quello di generare plusvalenza, la cosa dovrebbe importarci relativamente.
Invece, molti commettono proprio questo sbaglio… evitiamolo!
Considerazioni finali
In conclusione, solo la singola persona può sapere cosa è meglio fare. L’importante è ragionare senza farsi prendere dalla pressione sociale di possedere a tutti i costi una casa.
Pensiamo attentamente a tutto ciò che ci interessa e poi prendiamo la decisione che riteniamo più adatta alle nostre esigenze. Con il giusto tempo, questa procedura potrebbe diventare più semplice di quello che pensiamo.
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Buono studio!