Corea del Sud: vicina la revoca ban trading crypto istituzionale
Di Davide Grammatica
Le istituzioni vogliono la loro parte anche in Corea del Sud
Quello della Corea del Sud è uno dei mercati crypto più importanti al mondo in termini di volumi di scambio. E tutto grazie all’attività degli utenti retail, visto che, di fatto, le realtà istituzionali sono da tempo impossibilitate ad aprire conti sui vari exchange crypto in virtù della normativa del paese che regola le attività digitali.
Le cose però, come lasciano intendere alcune indiscrezioni rilasciate dall’agenzia di stampa Yonhap, potrebbero presto cambiare. Il governo starebbe infatti pensando di revocare il divieto del trading crypto di stampo istituzionale, su iniziativa della Financial Services Commission (FSC).
Il principale ente di regolamentazione finanziaria del paese sarebbe intenzionato a consentire, gradualmente, che gli investitori istituzionali possano aprirsi conti di trading sui vari cex, a partire dalle organizzazioni no-profit.
Il potenziale sudcoreano
Questa revoca è una delle promesse elettorali del presidente Yoon Suk-yeol, che punterebbe in questo modo a promuovere il settore crypto locale. Ad oggi, invece, solo i trader retail è concesso di negoziare previa verificazione.
Sempre il People Power Party di Yoon, allo stesso tempo, spingerebbe per il lancio dei nuovi ETF spot Bitcoin anche in Corea.
La FSC starebbe cercando di stabilire un quadro normativo aggiornato, con un focus anche sulla regolamentazione delle stablecoin e dei lanci dei token. Per i cex, invece, sarebbe prevista l’introduzione di un nuovo sistema di screening per i principali azionisti nei diversi fornitori di servizi crypto.
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