Crollo Altcoin: Cos'è successo veramente venerdì notte?
Di Daniele Corno
Un crollo coordinato, con altcoin che crollano del 90% in pochi minuti: Cos'è successo veramente in quelle ore di venerdì notte?

Problema di liquidità per le Altcoin
Il maxi evento di liquidazione di venerdì sera, per quanto unico nel suo genere, ha evidenziato uno dei principali problemi del mercato altcoin: La liquidità.
Ricapitoliamo: A dieci minuti dalla chiusura dei mercati azionari, arriva il post su Truth di Trump, dazi sulla Cina e partono le tensioni. Il mercato incontra forti svendite nei dieci minuti di chiusura, il panico poi, passa sul mercato crypto.
I market maker, coloro che agiscono su larga scala da controparte ai trader (per guadagnare sulla differenza tra bid e ask, “spread), in momenti di alta volatilità non si assumono il rischio di controparte. Ciò indica un calo della liquidità “maker”, ovvero di ordini limit a mercato che fanno da controparte.
Se i market maker rimuovono la liquidità dai book, restano solamente gli operatori reali, con i propri ordini limit. Operatori che ricordiamo, in larga parte dalla chiusura dei mercati regolamentati e della fine dell’orario lavorativo.
È molto semplice comprendere che, senza una enorme percentuale di controparte long, degli ordini short a mercato (taker) hanno un impatto ben maggiore sul prezzo, alimentando la caduta. Tutto ciò è stato la miccia, poca liquidità maker e forti operatori taker aggressivi con posizioni ribassiste.
Il resto? Le liquidazioni sono la risposta
L’impatto degli operatori aggressivi, senza la liquidità dei market maker sarebbe stato comunque limitato se non fossero entrate in gioco le liquidazioni, ma è proprio qui che il danno è cresciuto esponenzialmente.
Un calo di prezzo del -2% porta in liquidazione tutti gli operatori a leva 50, un calo del -5% porta in liquidazione tutti gli operatori in leva 20 e così via. Un calo del -10% porta in liquidazione tutte le leve 10x ed un calo del -50% abbatte anche le leve più “contenute”, quelle in 2x.
Man mano che il prezzo crollava quindi, si innescavano ripetutamente liquidazioni a cascata, delle quali abbiamo fatto un articolo dedicato. Liquidazioni che, in assenza di controparte long hanno completamente svuotato gli order book, in un collasso senza sosta, favorito da exchange in down e blockchain paralizzate con commissioni fuori dall’ordinario.
La risposta è quindi semplice e mette in luce il vero problema del mondo altcoin: Una bassa liquidità accompagnata da un eccesso di leva.
Conclusioni
Il danno è stato fatto e la domanda che persiste è: Si poteva evitare?
Molti operatori, consapevoli o no del rischio, erano posizionati sul mercato altcoin con leve parziali, da leve 1.5x a 2x, considerando improbabile un crollo coordinato superiore al -50% nel mercato.
Un evento improbabile nella quotidianità, vero, ma non improbabile in un movimento coordinato. Dall’altra parte invece, questo movimento ha dimostrato la solidità di Bitcoin e di asset come ETH, SOL e BNB, dove, grazie ad una maggior liquidità reale, i crolli sono stati contenuti rispetto alla totalità del mercato.
La lezione? La leva finanziaria punisce chi non sa cosa realmente aspettarsi, le certezze non esistono ed il mercato è manipolato. Sono novità? Assolutamente NO!
Tuttavia è importante, anche per i nuovi operatori, fare i conti con la realtà, non fare di tutta l’erba un fascio e accorgersi che questo evento in realtà, è stato causato si da forti svendite, ma è cresciuto grazie alle dinamiche naturali del mercato.
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