Crypto e politica: l’allarme di Vitalik Buterin
Di Davide Grammatica
Vitalik Buterin ha sottolineato come il rapporto sempre più stretto tra crypto e politica possa portare a una deriva pericolosa e “antitetica”
I rischi di una politica al servizio delle crypto
Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum, ha analizzato in un post sul suo blog la dinamica recente che vede la community crypto sempre più schierata verso una determinata parte politica. Il criterio è semplice: chi è pro-crypto avrà il favore della community, ma tutto ciò ha portato le parti ad essere “pericolosamente vicine”.
Sforzi legislativi come il Financial Innovation and Technology for the 21st Century Act (FIT21) e la regolamentazione europea Markets in Crypto-Assets (MiCA), secondo Buterin, hanno spinto molti individui attivi nel settore ad essere più “attivi politicamente”. Tuttavia, proprio questo atteggiamento andrebbe in contraddizione con i principi alla base “dell’etica crypto”.
“C’è una crescente spinta all’interno della community a diventare più attivi politicamente e a favorire i partiti politici quasi interamente in base alla loro volontà o meno di essere indulgenti e amichevoli nei confronti delle criptovalute”, ha scritto Buterin. “Prendere decisioni in questo modo, tuttavia, comporta un alto rischio di compromettere i valori che ti hanno portato inizialmente in questo mondo”.
Di base, un politico potrebbe semplicemente approfittare di questa “domanda” per ottenere il sostegno della community crypto, ma senza smettere di appoggiare una politica che, a prescindere, andrà sempre a ostacolare lo sviluppo dell’ecosistema.
“Ciò che originariamente creò le criptovalute fu il movimento cypherpunk”, ha ricordato Buterin. “Un’etica tecno-libertaria molto più ampia, che sosteneva una tecnologia libera e aperta per proteggere e migliorare le libertà individuali in generale”.
Il rapporto tra crypto e politica
Appoggiare le criptovalute e Bitcoin, in altre parole, non basterebbe a livello politico. Poiché questi asset sarebbero da intendersi come parte di un insieme di attività più grande da cui dipendono e in cui partecipano.
Tra queste, la libertà e la privacy della comunicazione tra individui tramite pseudonimia, la possibilità di avere un’identità digitale anch’essa rispettosa della privacy, oppure la semplice libertà di pensiero (messa in pericolo dalle interazioni dell’AI in varie applicazioni). Per non parlare della qualità alle informazioni in mezzo in un mondo sempre più contraddittorio. Tutti temi rispetto ai quali le criptovalute possono contribuire.
Le parole di Buterin si scontrano quasi solitarie contro una narrativa che sembra dare ormai per scontato un appoggio incondizionato della community crypto a Trump negli Usa. E anche tra gli addetti ai lavori, la maggioranza sembra seguire questo trend, come dimostrano per esempio le donazioni effettuate dal co-founder di Kraken, Jesse Powell, e dai co-founder di Gemini, Tyler e Cameron Winklevoss, per finanziare la campagna elettorale del candidato repubblicano.
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