Crypto e hacker: per Lazarus Group persi $ 3mld in sei anni
Di Davide Grammatica
La squadra di hacker nordcoreani Lazarus Group avrebbe sottratto circa 3 miliardi di dollari in crypto negli ultimi sei anni: il report di Recorded Future
Lazarus Group: il business degli hacker nordcoreani
L’organizzazione di cyber hacking nordcoreana Lazarus Group, secondo un recente report pubblicato nelle ultime ore da Recorded Future, avrebbe rubato circa 3 miliardi di dollari negli ultimi sei anni.
Solo per il 2022, il bottino ammonterebbe a 1,7 miliardi di dollari, tutti per finanziare progetti statali nordcoreani. Di questi 1,7 miliardi, inoltre, secondo la società di analisi on-chain Chainalysis, 1,1 deriverebbero da attività DeFi, un dato che certificherebbe anche le dichiarazioni dei mesi passati del Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti (DHS), che nel suo Analytic Exchange Program (AEP) aveva appunto evidenziato il problema rappresentato da Lazarus Group in rapporto al settore DeFi.
In tutta risposta il Dipartimento del Tesoro Usa aveva già preso delle misure introducendo nuove sanzioni contro le attività informatiche nordcoreane, per esempio aggiungendo il mixer Sinbad all’elenco delle piattaforme messe al bando dall’Office of Foreign Assets Control.
Il mixer, nello specifico, è stato utilizzato per nascondere l’origine dei fondi rubati, e ha contribuito ad aumentare i sospetti intorno a questi strumenti crypto, che se da un lato tutelano la privacy degli utenti, dall’altra sono sfruttati per facilitare il riciclaggio di denaro via criptovaluta.
Per gli Usa ora è tolleranza zero
Tra i risultati più eclatanti del gruppo Lazarus, spiccano gli 81 milioni di dollari rubati dai sistemi della Banca Centrale del Bangladesh nel 2016, la compromissione di 530 milioni di dollari dall’exchange giapponese Coincheck nel 2018 e, nello stesso anno, l’attacco da 390 milioni di dollari alla Banca Centrale della Malesia.
La faccenda sembra interessare sempre di più le autorità di sicurezza americane, e l’ultimo anno ne è stato l’esempio lampante, con un cambio di registro e di trattamento nei confronti delle società crypto. Non a caso, proprio il DOJ accusava Binance di non aver rispettato (o di non essere riuscito a farlo) le sanzioni imposte dagli Usa ad alcuni paesi stranieri, cosa che ha contribuito al cambio ai vertici dell’exchange.
Seguici sui nostri canali YouTube e Telegram: troverai tanti altri aggiornamenti, tutorial e approfondimenti per essere sempre sul pezzo!