La direttiva MiFID negli exchange crypto
Di Gabriele Brambilla
Mentre gli exchange si adeguano al regolamento MiCA, c'è anche chi lo fa con la MiFID. Scopriamo perché è così importante

Introduzione
La direttiva MiFID II, attualmente in vigore, protegge gli investitori e i mercati; ma qual è il rapporto tra questa normativa e gli exchange di criptovalute?
In questo approfondimento andremo a fare chiarezza su come le regolazioni impattano sulle piattaforme di compravendita di asset crypto. Scopriremo che sono in corso tanti importanti cambiamenti per un futuro sempre più compliant e sicuro per i clienti.
Indice
Che cos'è la direttiva MiFID?
Per cominciare con il piede giusto, capiamo che cos’è la norma protagonista di questo articolo.
La direttiva europea MiFID, acronimo di Markets in Financial Instruments Directive è la legge che ha disciplinato i mercati finanziari dell’Unione tra il 2007 e il 2018. Da quella data, è poi subentrata la MiFID II, in vigore al giorno d’oggi.
La norma ha come obiettivi principali la protezione degli investitori, l’efficienza dei mercati e la loro trasparenza.
MiFID impone alle società attive nel settore, come le banche, di fornire ai clienti un set informativo esaustivo e comprensibile prima di qualsiasi operazione di investimento. Nell’iter previsto dalla direttiva spicca il questionario di profilazione del rischio, che molti di noi avranno compilato almeno una volta per poter investire su diverse tipologie di asset come le azioni.
Rispetto al passato, la “famiglia MiFID” ha aumentato non poco le protezioni per gli investitori. Proprio l’idea di avviare la tutela ancor prima di sottoscrivere un prodotto era a suo tempo una parziale novità; oggi, possiamo sostenere che la scelta ha pagato, rendendo i mercati più sicuri e chiari per tutti.
Proprio in tema chiarezza, l’arrivo di MiFID e MiFID II ha dato un boost importante anche sul fronte della trasparenza. Ora i clienti dispongono di molte informazioni, rendiconti periodici e servizi accessori che rendono gli investimenti più comprensibili. In questo modo si riesce anche a verificare l’adeguatezza di un cliente a un dato prodotto, evitando l’esposizione su ciò che non è in linea con le caratteristiche personali.
Non da meno, MiFID e MiFID II hanno uniformato l’approccio su questi temi dei vari Paesi, rendendo il mercato più in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea.
Altre direttive: MiFIR e MiCAR
La direttiva MiFIR (Markets in Financial Instruments Regulation) va a braccetto con la MiFID II, dando vita a un quadro normativo a 360°. Essa infatti garantisce ulteriori protezioni per gli investitori, trasparenza ed efficienza.
La MiFIR definisce le regole delle sedi di negoziazione, specificando anche come devono comportarsi per assicurare la massima trasparenza e correttezza del mercato. Prevede inoltre la pubblicazione di alcuni dati e la segnalazione di determinate transazioni. Tutto molto semplificato, perché ci sarebbe da dire molto di più!
Tornando con il focus sulla nostra industria, parliamo un po’ del regolamento MiCA. Si tratta del primo set normativo europeo prodotto appositamente per disciplinare l’industria delle criptovalute, in risposta al vuoto del passato. Esso stabilisce regole di condotta, requisiti e molto altro ancora per le società del settore, senza però imbrigliarle eccessivamente.
Il MiCAR disciplina l’emissione, la negoziazione e la prestazione di servizi nel comparto, identificando anche le tre categorie di asset crypto (crypto attività):
- Asset-referenced token (ART)
- E-money token (EMT)
- Altre, tra cui gli utility token
Nota importante: il regolamento MiCA non trova applicazione sulle attività crypto classificabili come strumenti finanziari o su altri prodotti già regolamentati dalle leggi dell’Unione.
Proprio qui entrano in gioco MiFID e MiFIR. Ad esempio, nei casi in cui le criptovalute sono classificate come “strumenti finanziari” (es. valori mobiliari o strumenti del mercato monetario), la normativa applicabile diventa la MiFID II.
Exchange crypto e MiFID: cosa devi sapere
Non ci siamo addentrati troppo in complessi dettagli normativi, ma una cosa dovrebbe essere chiara: oltre al regolamento MiCA, talvolta possono entrare in gioco anche la direttiva MiFID II e MiFIR. Perciò, nell’ottica di scegliere al meglio un exchange, potremmo voler considerare anche l’eventuale compliance a queste norme.
Lato MiCA, la situazione è in divenire. Il regolamento è in forza, ma il 2025 è un anno dedicato alla transizione per le realtà già esistenti prima dell’entrata in forza. Molti exchange si stanno adeguando, tra cui ad esempio Bybit, secondo al mondo per volumi.
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Oltre a Bybit, altre realtà stanno lavorando in questa direzione o si sono già adeguate.
Quanto alla compliance MiFID II, essa è importante ad esempio per chi volesse operare sui derivati crypto. Una realtà che si è già adeguata è Kraken, così come di recente Gemini. Altri nomi caldi stanno lavorando per adeguarsi anche a questa direttiva, così da poter proporre un ventaglio completo di prodotti ai propri clienti, garantendo la massima sicurezza e la certezza della legalità.
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