L’economia Usa frena Bitcoin (e il taglio ai tassi)
Di Davide Grammatica
I dati sui posti del lavoro Usa usciti in giornata hanno lasciato Bitcoin a lateralizzare, con la speranza di tagli ai tassi di interesse orami spenta
Bitcoin vs economia Usa
Il mercato del lavoro negli Usa ha dato segnali, come spesso di questi tempi, più positivi delle aspettative. Si stimavano 185.000 nuovi posti di lavoro, mentre ne sono stati segnalati 272.000. Non qualcosa di male di per sé, ma problematico dal punto di vista della Fed, che di nuovo metterà in dubbio la scelta di tagliare i tassi di interesse.
Collateralmente, questo scenario sembra problematico anche per Bitcoin, che infatti abbandona le sue velleità di superare i $72k per tornare a galleggiare appena sopra i $70k.
Il calo dei tassi rappresenterebbe un vantaggio, in generale, per ogni asset “rischioso”, e non è un caso se l’ultimo rally di BTC è iniziato proprio con l’allentamento della morsa dei tassi a contrastare l’inflazione.
In queste settimane, la sensazione che le politiche monetarie globali siano più inclini a “mollare la presa” su questi tassi particolarmente alti è stata giustificata da più episodi. In primis, il taglio effettivo dei tassi per 25 punti base da parte della Bce. Di conseguenza, non in pochi si aspetterebbero un approccio del genere anche da parte della Fed. Le probabilità di un nuovo taglio, difatti, sono aumentate notevolmente negli ultimi tempi (ora circa al 55%).
Una difficile interpretazione
Che l’economia Usa, tuttavia, non sia poi così resiliente come sembrerebbero suggerire i dati sul lavoro sembrano pensarlo non in pochi. Anna Wong di Bloomberg, per esempio, suggerirebbe che l’aumento del tasso di disoccupazione sarebbe più importante del numero di nuove assunzioni.
“Il modello del governo per la stima dei nuovi posti di lavoro non descrive affatto la realtà delle crescenti chiusure di stabilimenti e del calo della nascita di nuove imprese”, ha dichiarato Wong. “Riteniamo che il dato dei posti di lavoro vada quindi ridimensionato”.
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