SEC: un nuovo ETF future su Bitcoin può aprire allo spot
Di Davide Grammatica
L’ETF future su Bitcoin di Teucrium è stato approvato dalla SEC. E, ai sensi di una nuova legge, potrebbe aprire a un exchange traded fund “spot”
La nuova approvazione
La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha consentito alla NYSE Arca e al fondo Teucrium di emettere un ETF future su Bitcoin. Potrebbe sembrare l’ennesimo episodio di un emittente di ETF del genere a cui viene dato il permesso di agire, ma c’è una particolarità.
In questo caso, Teucrium ha depositato la sua richiesta alla SEC ai sensi del Securities Exchange Act del 1933, presentando un modulo 19b-4. E questo, quando i precedenti ETF approvati dalla SEC sono soggetti all’Investment Company Act del 1940, che segue un percorso normativo leggermente diverso.
E un’approvazione ai sensi del Securities Act del 1933, come è il caso di Teucrium, potrebbe potenzialmente aprire le porte a un ETF spot. Ad affermarlo, su Twitter, è stato nei mesi scorsi, l’analista di Bloomberg James Seyffart, che ha sottolineato come la legge “attribuisca al richiedente l’onere di dissipare le preoccupazioni della divisione di Trading e Mercati della SEC”.
La conseguenze possibili
La SEC ha, ad oggi, disapprovato qualsiasi applicazione “spot” di ETF su Bitcoin, e lo ha fatto a causa delle sue preoccupazioni sulla possibile manipolazione del mercato. Ma (forse soprattutto) anche per la mancanza di un accordo di condivisione della sorveglianza tra un emittente di ETF e un mercato considerevole che negozia l’attività sottostante, rispettivamente il settore crypto e Bitcoin.
Nonostante ciò, varie società sono comunque riuscite a portare sul mercato un ETF Bitcoin, ed è forse questione di tempo prima che venga approvato un ETF non più su contratti future esposti al valore di Bitcoin, ma direttamente sulla criptovaluta.
Gary Gensler, presidente della SEC, a ottobre rilasciava queste dichiarazioni: “La maggior parte dello spazio delle criptovalute non è rientrato in un mandato di protezione degli investitori, e quindi questi non sono protetti (contro frodi, manipolazioni etc.) come lo sono quando entrano nei mercati azionari o obbligazionari che controlliamo. Senza quello, è come il selvaggio West”.
Rispetto alla politica del niente “spot” senza maggiori garanzie, la Sec sembra quindi aver cambiato idea. E rimane solo da vedere quali potrebbero essere gli sviluppi.