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FOMC: ancora niente tagli. Bitcoin prova a rompere gli $84k?
Di Davide Grammatica
Calma piatta sul fronte tassi di interesse, con la Fed che non cede ai tagli come da aspettative. I Dot Plot aprono a nuove prospettive?

Il FOMC di marzo
Sulla scia di un’economia Usa che sembra continuare ad espandersi a un ritmo sostenuto, la Fed ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse. Il tasso di disoccupazione rimane relativamente basso, e il mercato del lavoro rimane stabile così come il livello dell’inflazione.
L’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% rimane lontano, e così all’ultimo FOMC si è deciso per lasciare i tassi di interesse nel range 4.25% – 4.5%.
All’incertezza dei mercati derivata dall’inflazione ancora alta si è aggiunta, negli ultimi mesi, la nuova politica commerciale di Trump e i dazi imposti ai paesi esteri. Tuttavia, rimane viva la speranza per nuovi tagli nel corso del 2025.
Si segnala inoltre, la riduzione della portata del Quantitative Tightening (QT) lo strumento di politica monetaria impiegato dalla Fed per ridurre la liquidità nel sistema economico, che riduce il limite di rimborso mensile sui titoli del Tesoro da $25 miliardi $5 miliardi.
Proprio nei giorni scorsi, il settore bancario aveva lasciato trapelare preoccupazioni rispetto alla sospensione del QT, con i funzionari della Fed preoccupati a loro volta che questa dinamica possa causare problemi nei mercati in un contesto in cui il Dipartimento del Tesoro affronta già diversi vincoli nella gestione delle finanze governative nell’ambito del limite del debito federale.
La reazione di Bitcoin
In tutto ciò, sul fronte crypto non si segnalano movimenti improvvisi, con Bitcoin ancora in lotta per sfondare gli $84k.
Dopo l’ultimo affondo di Bitcoin, con la rottura dei $90.000 l’ultima settimana di febbraio e l’affondo sui minimi in area $76.600, il prezzo contratta in laterale da oltre una settimana.
Negli ultimi 7 giorni infatti, BTC oscilla tra minimi in area $80.000 e massimi in area $85.300, con un prezzo attuale di poco inferiore agli $84.000.
Le aspettative dettate da un’inflazione sotto controllo, il crollo di mercato delle ultime settimane e la necessità di rifinanziare un ingente valore del debito Statunitense, sembrano portare una prima fase di respiro sui mercati e di conseguenza su Bitcoin.
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