FOMC: tassi invariati, e la Fed non ha fretta per i tagli
Di Davide Grammatica
Il FOMC ha lasciato i tassi di interesse Usa invariati, ma come sottolineato da Jerome Powell per i tagli non c’è fretta
Bitcoin vs inflazione
In attesa del FOMC (Federal Open Market Committee), il mercato crypto ha registrato una sensibile crescita, grazie soprattutto a dati sull’inflazione migliori di quanto ci si aspettava, e una rinnovata spinta rialzista degli investitori.
Ora Bitcoin è tornato a combattere per i 70mila dollari, mentre Ethereum spera di riconquistare i $4k (anche se la strada è ancora lunga). La community si muove ancora con cautela, ma il sentiment sembra essersi effettivamente invertito nelle ultime ore, con un aumento sensibile anche dei volumi di scambio dei cex.
Aumentano allo stesso tempo anche le posizioni long degli utenti (70,25% dei conti su Binance), a suggerire un sentiment rialzista della maggior parte degli utenti retail, nella speranza di un FOMC favorevole. Fa strano, tuttavia, tornare a osservare net-outflow nel settore ETF, con GBTC di Grayscal che ha toccato i $121 milioni in 24 ore e l’interruzione di una serie di 19 giorni con un bilancio in positivo.
Anche se in maniera contenuta, i dati CPI migliori rispetto le aspettative degli analisti hanno scaldato il mercato, che però potrebbe essere semplicemente tornato allo stato di settimana scorsa dopo il FOMC.
Il FOMC e la visione di Powell
A seguito dell’attesa riunione, infatti, i tassi di interesse Usa sono rimasti invariati. Scenario positivo, quindi, ma non troppo, visto che comunque i tagli previsti sono ancora in discussione.
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha sottolineato infatti come l’inflazione sia ancora troppo alta rispetto agli obiettivi prefissati, e un taglio anticipato potrebbe compromettere quanto fatto finora.
Il mercato del lavoro tornato al suo status pre-covid è un buon segno, e il suo rallentamento potrebbe rendere il target dell’inflazione al 2% più vicino. Tuttavia, i segnali sono ancora insufficienti per procedere con un taglio, e la Fed continuerà a muoversi di mese in mese a seconda dei dati relativi all’economia Usa rilevati. “Procederemo con i tagli solo quando avremo certezza ci staremo avvicinando all’obiettivo del 2%”.
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