FTX: in gioco il recupero di $323 milioni dalla filiale europea
Di Davide Grammatica
Gli avvocati fallimentari di FTX stanno puntando a recuperare dai vertici di FTX Europe ben $323 milioni, spesi in origine per l’acquisizione della società svizzera DAAG
Fallimento FTX: il caso “Europe”
Gli avvocati fallimentari di FTX hanno richiesto, nelle ultime ore, al tribunale fallimentare Usa del Delaware, di autorizzare il recupero di un capitale di circa 323 milioni di dollari dalla “direzione” della filiale europea dell’exchange: FTX Europe.
Nello specifico, l’operazione consisterebbe nell’ottenere la restituzione di alcuni fondi trasferiti in passato a Patrick Gruhn, Robin Matzke e Brandon Williams che, insieme alla Lorem Ipsum UG, costituiscono la “leadership” di FTX Europe.
Un’azione combinata da FTX Trading e Maclaurin Investments (per conto di Alameda Research), che hanno commissionato agli avvocati il compito di riottenere i fondi utilizzati in origine per l’acquisizione della società svizzera DAAG. Proprio questa sarebbe diventata effettivamente FTX Europe ma, secondo gli avvocati, “senza alcuna proprietà intellettuale e una attività limitata a un ‘piano aziendale’”.
“FTX Insiders aveva perseguito l’acquisizione di DAAG perché credeva che i suoi fondatori potessero fornire accesso a canali privilegiati con le autorità di regolamentazione europee, le quali dovevano consentire a FTX di ottenere le licenze necessarie per le attività nello spazio economico dell’Unione”, si legge nel deposito, come riportano alcune testate online. “Ma anche per ‘avvantaggiare’ Williams e Matzke, i quali godevano di rapporti esclusivi e preesistenti con Sam Bankman-Fried”.
FTX e il bottino svizzero
Sempre secondo gli avvocati, il direttivo di FTX Europe avrebbe ricevuto un pagamento earn-out (ovvero un “guadagno” calcolato in base all’andamento dell’attività dopo l’acquisizione) del tutto sproporzionato, e con un eccesso di circa 100 milioni di dollari derivato dall’acquisizione di K-DNA, una seconda società regolamentata nello spazio Ue successivamente incorporata a FTX Europe, ma per soli $2 milioni.
Inoltre, FTX Europe sarebbe ritenuta, a questo punto, come una “risorsa senza valore”, che quindi non potrebbe nemmeno essere venduta.
Lo scorso marzo, la filiale Ue aveva avviato il processo per consentire ai clienti di prelevare i fondi bloccati. Mentre la richiesta di esplorare le possibilità di una vendita di FTX Europe era stata richiesta a un tribunale svizzero ad aprile.
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