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Giappone: i cex rischiano rimozione da store Apple e Google
Di Davide Grammatica
Le autorità di regolamentazione giapponesi hanno chiesto la rimozione degli exchange crypto non registrati dagli store di Apple e Google

Nuovi problemi per gli exchange crypto
La principale autorità di regolamentazione finanziaria giapponese, la Financial Services Agency, avrebbe fatto richiesta formale a Apple e Google di rimuovere dai loro store le applicazioni di alcuni exchange crypto non compliant.
I cex in questione, secondo Nikkei, sarebbero Bybit, MEXC Global, LBank Exchange, KuCoin e Bitget. Apple avrebbe già rimosso le applicazioni su richiesta dell’agenzia e, secondo le fonti, avrebbe già in passato intimato i cex di non offrire servizi a clienti giapponesi.
Ovviamente, la rimozione dagli store non compromette del tutto l’utilizzo delle applicazioni, e gli utenti potrebbero continuare a usufruire dei servizi dei cex. Tuttavia, l’approccio della FSA sembra sempre più duro, e non si escludono misure più severe nei prossimi mesi.
Il Payment Services Act, emesso nel 2018, proibiva (in teoria) già allora ai cex di operare nel paese senza le dovute licenze, ma questi hanno continuato a offrire servizi a un pubblico giapponese.
L’industria crypto in Giappone
Il Giappone, del resto, ha da tempo un atteggiamento particolare nei confronti del settore crypto, per non dire unico. A fronte di una severa legislazione che limita i servizi disponibili per il pubblico retail, infatti, vi è un approccio molto favorevole rispetto all’adozione istituzionale. Diverse importanti aziende, come Nomura, SBI, SMBC, Sony e DMM, hanno già svelato iniziative importanti nel mondo crypto e Web3.
Tre grandi banche del paese, MUFG, SMBC e Mizuho, stanno invece lavorando su una nuova piattaforma per pagamenti transfrontalieri tramite stablecoin.
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