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Guerra Ucraina-Russia: gli effetti della pace

Di Gabriele Brambilla

Si fa più concreta la possibilità di mettere la parola "fine" alla guerra Ucraina-Russia. Quali effetti avrebbe la pace sui mercati?

Guerra Ucraina-Russia: gli effetti della pace

Guerra Ucraina-Russia: si avvicina la fine?

La guerra Ucraina-Russia fa parlare di sé da tre anni e mezzo, quando nel febbraio 2022 i russi diedero il via a quella che voleva essere un’operazione lampo, impantanandosi però in un conflitto dispendioso su tutti i fronti.

La pace resta l’obiettivo principale per tutti e sarebbe davvero ora di raggiungerla. Le persone coinvolte continuano a patire le conseguenze estreme del conflitto e si dovrebbe pensare a ripartire, ricostruire e offrire loro un futuro più luminoso.

Settimana scorsa, il presidente americano Donald Trump ha incontrato il collega russo Vladimir Putin in Alaska. Un evento a due, pensato per iniziare a parlare della pace in Ucraina, senza però i diretti interessati di questo Paese. Il 18 agosto, Trump si è poi confrontato alla Casa Bianca con alcuni leader europei e il presidente ucraino Zelensky.

La stampa internazionale ha riportato alcuni punti fondamentali su cui si fonderà la pace in Ucraina, tra cui:

  • L’acquisto massiccio di armamenti americani da parte proprio degli ucraini. La cifra uscita sui giornali è pari a 90 miliardi di dollari.
  • Oltre a dar vita a un esercito ucraino “2.0”, ben armato, addestrato e numericamente adeguato, saranno gli europei a fare da garanti della quiete, con la supervisione degli Stati Uniti.
  • La Crimea potrebbe essere annessa alla Russia. Restano però molti dubbi sulla questione territori che per ora è impossibile analizzare.
  • L’Ucraina non dovrebbe unirsi alla NATO, è uno dei punti fermi russi per raggiungere l’intesa. Tuttavia, potrebbe esserci una sorta di accordo che andrebbe a ricalcare l’art. 5 del Patto Atlantico, ossia che Europa e alleati interverrebbero in caso di invasione ai danni dell’Ucraina.

Questi sono solo alcuni dei temi resi noti e tutto potrebbe cambiare. Siamo ancora ben distanti da un accordo e il percorso sarà molto tortuoso. Per ora possiamo dire che Putin ha ottenuto una vittoria diplomatica: accolto negli Stati Uniti e ascoltato, non avrebbe potuto chiedere di meglio. L’Europa si mostra invece debole, senza alcuna leva da poter mettere sul piatto; bisogna quindi accettare le condizioni americane.

Detto questo, bisogna anche pensare al mondo economico. Quali effetti avrebbe la pace sui mercati? Rispondiamo a questa importante domanda.

L'impatto sui mercati tradizionali

In generale, i mercati tradizionali dovrebbero reagire positivamente alla fine del conflitto. Le guerre portano sempre incertezza e un conflitto alle porte dell’Europa, con immischiata la Russia, ne genera ancora di più.

Il termine dello scontro dovrebbe avere come conseguenza anche il riallacciamento dei rapporti economici tra l’Occidente e la Russia. Il pensiero va immediatamente a gas naturale e petrolio, anche se nel corso di questi anni sono nate nuove partnership che hanno cambiato un po’ gli equilibri del mercato energetico mondiale. Oltretutto, gli States hanno tutto l’interesse nel continuare a rivendere all’Europa il GNL di cui ha bisogno.

La Russia potrebbe tirare una boccata d’aria. Il conflitto è stato durissimo per le casse statali e diversi analisti pronosticavano un collasso più o meno grave nel 2026. Riaprirsi al mondo consentirebbe di schivare una bella pallottola.

A fare le spese della pace sarebbero le aziende che operano nel settore della difesa. In questi anni, la produzione di armamenti e munizioni da spedire in Ucraina è stata intensa e la domanda scenderebbe di certo con la fine della guerra.

Dobbiamo però considerare che l’Europa sta riarmandosi, consapevole di non poter commettere un’altra volta l’errore di farsi trovare inadeguata in caso di conflitto. Perciò, le realtà della difesa avrebbero comunque un circolo di affari importanti su cui poter contare nei prossimi anni.

In ogni caso, proprio questa settimana alcuni titoli della difesa europei hanno perso terreno in reazione alla crescita delle possibilità di pace. Ce lo si aspettava, ma ripetiamo: le imprese del nostro continente che si occupano di armamenti non dovrebbero avere problemi nel futuro.

Vittoriosi gli States in questo senso: il contrattone da 90 miliardi di dollari con l’Ucraina, più la vendita di dotazioni all’Europa, darebbero un bell’impulso al comparto della difesa.

E le crypto?

Sulle criptovalute non abbiamo alcun riservo: la fine della guerra Ucraina-Russia toglierebbe dei pensieri al mercato e avrebbe risvolti positivi.

Come dicevamo in precedenza, l’incertezza non è mai cosa buona per l’economia e la finanza. Le crypto sono un mercato dinamico, volatile e moderno: qualsiasi elemento di disturbo crea turbolenza e impedisce di muoversi in maniera pienamente efficiente.

Il conflitto in Ucraina è purtroppo diventato la normalità, ma terminarlo eliminerebbe un peso non da poco.

Gli investitori, anche quelli più audaci, possono evitare di operare o trattenersi se l’ambiente che li circonda non è favorevole. Una guerra, soprattutto se così delicata per gli attori in gioco, rende gli investimenti più rischiosi. Tolto il problema, bitcoin e compagne potranno proseguire più leggere nel loro cammino.

La questione resta complessa e delicata. Dovremo quindi riaggiornarci dopo gli appuntamenti chiave. Per adesso, nulla di officiale all’orizzonte, ma si intravede la possibilità di un summit tra Putin e Zelensky; tra il dire e il fare però c’è un vastissimo mare…


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