Il 2024 crypto “in a nutshell”: come è fatta la storia

Di Davide Grammatica

Forse un giorno guarderemo indietro al 2024 come l’anno della svolta. Per affrontare il futuro, quindi, sarà utile ripartire dalle conquiste “crypto” di questi mesi

Il 2024 crypto “in a nutshell”: come è fatta la storia

L’anno della svolta per l’industria crypto

Entrati di slancio nel 2025, sembra utile affrontare l’anno nuovo voltandosi un attimo indietro, guardando ai risultati ottenuti per la lunga e tortuosa strada percorsa. Vale per ogni ambito della vita, ma in questo caso soprattutto per le crypto, che potrebbero aver vissuto l’anno più decisivo della loro storia.

I primi protagonisti che vengono in mente sono gli ETF spot BTC, che viaggiano oggi verso i $40 miliardi di inflow a nemmeno un anno dal lancio e in grande sovra-performance rispetto alle previsioni iniziali. Ma è stato anche l’anno delle memecoin, con l’euforia degli investitori che, sulla spinta di piattaforme come PumpFun, ha generato volumi mai visti su diversi ecosistemi.

La SEC? Solo un brutto ricordo, con Gary Gensler silurato e un grande squarcio all’oscuro velo normativo statunitense sull’industria crypto effettuato dall’avvento (il secondo) di Donald Trump alla Casa Bianca.

Per non parlare dell’halving dello scorso aprile, che di certo ha partecipato a creare le condizioni per il rialzo di Bitcoin fino a sopra i $100k in uno scenario favorevole da più punti di vista (come quello macroeconomico).

Speriamo quindi sia cosa gradita questo “recappone” del 2024, tutto in salsa crypto.

Questo focus on è stato pubblicato in esclusiva sulla nostra newsletter Whale Weekend del 3 gennaio 2025. Iscriviti per non perdere articoli inediti, analisi, news della settimana e tanto altro ancora!

Il 2024 di Bitcoin

Non si può non partire dal King. È stato un anno unico per Bitcoin, rispetto agli sviluppi tecnologici conseguiti e all’ottenimento di una nuova casa a Wall Street, per non parlare del suo nuovo ruolo “politico”.

Anni a sentirsi dire “no” dalla SEC, e all’improvviso i principali gestori patrimoniali al mondo hanno messo le mani su un ETF spot BTC su iniziativa di BlackRock. Si pensava che la richiesta del colosso avrebbe portato il regolatore Usa a dare il via libera, e così è stato effettivamente.

Ma nessuno si aspettava numeri del genere. Gli investitori precedentemente esclusi dal mondo degli investimenti in criptovalute hanno potuto improvvisamente acquistare, e così si è toccato un primo ATH a marzo a circa $73k.

Il peso delle “confische governative” e le questioni geopolitiche hanno schiacciato BTC fino all’estate, ma alla fine è successo: taglio ai tassi di interesse negli Usa di 50 punti base (il primo taglio dal 2022) e BTC sopra ai $100.000 in seguito alla rielezione di Donald Trump.

Proprio Trump è stato il primo ad approfittare del rialzo di BTC, con una campagna elettorale improvvisamente favorevole all’industria crypto: “Il mio piano è garantire che gli Stati Uniti diventino la capitale delle criptovalute”, ha dichiarato alla Bitcoin Conference 2024 a Nashville, a luglio.

Meno di un mese dopo la vittoria contro Kamala Harris, Bitcoin ha raggiunto i $103.000, e ancora oggi le condizioni per un nuovo rialzo sembrano esserci, con un nuovo esecutivo costituito da diversi membri pro-crypto.

Sul tavolo c’è ora il piano per costituire una riserva strategica “statale” di Bitcoin, per inserire la prima criptovaluta al bilancio degli Usa. Ma di istituzioni in coda per mettere le mani su BTC ce ne sarebbero già molte, come Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Per non parlare delle aziende, a cui MicroStrategy sta facendo da apripista. La società di Michael Saylor ha acquistato Bitcoin in modo aggressivo per tutto il 2024, e ha addirittura condiviso una strategia di adozione di Bitcoin con il consiglio di amministrazione di Microsoft. Piccole-medie aziende come la giapponese MetaPlanet e società pubbliche statunitensi come Semler Scientific e Cosmos Health, invece, hanno acquistato l’asset come copertura dall’inflazione.

E anche dal punto di vista tecnologico, non ci si dimentichi del protocollo Runes, lanciato proprio in concomitanza all’halving, che ha dimostrato come i casi d’uso di Bitcoin possano essere più di quanti immaginati in origine.

Un anno decisivo per Ethereum

Niente ATH per Ethereum nel 2024, ma poco importa: gli ultimi mesi sono stati fondamentali anche per la seconda crypto più capitalizzata, che ha affrontato uno degli aggiornamenti più importanti della sua storia, Dencun, e ha ottenuto una vittoria storica in ambito normativo con il lancio degli ETF spot ETH.

Tutto ciò non ha portato a un’esplosione del prezzo dell’asset, ma ha posto le fondamenta per una crescita sostenuta di tutto l’ecosistema.

Nulla di scontato, sia chiaro, ma che di certo lascia ben sperare rispetto ai presupposti di qualche tempo fa, quando la Ethereum Foundation veniva indagata dalle autorità statali Usa. La SEC aveva addirittura chiamato in causa Consensys (MetaMask) in merito alla violazione delle leggi che regolano i beni finanziari, ma la vittoria di Trump e il cambio alla guida della SEC ha rimischiato tutte le carte.

Anche per quanto riguarda gli ETF, per quanto i prodotti non abbiano mandato il prezzo di ETH alle stelle, questi rappresentano un fattore fondamentale per la crescita dell’asset in prospettiva. Soprattutto, ha chiuso la questione intorno alla categorizzazione di ETH in quanto “security”, con la SEC che ha concordato sul fatto che l’asset fosse abbastanza decentralizzato da non essere un “bene finanziario”.

Ha aiutato anche in questo caso BlackRock, che a marzo scorso ha ha lanciato “BUIDL“, un fondo tokenizzato basato su Ethereum, prima di unirsi agli emittenti degli ETF spot ETH.

E guarda a ETH anche lo stesso Trump, che nel contesto del suo programma incentrato sulle risorse digitali ha lanciato un suo progetto DeFi proprio su Ethereum: World Liberty Financial.

Il nuovo pane quotidiano “degen”

Secondo un recente report di CoinGecko, la categoria memecoin avrebbe coperto la quota maggiore di interesse per gli investitori nel 2024. Parliamo di un terzo della quota totale, maggiore addirittura a quella dell’AI o degli RWA.

“La narrativa crypto più popolare nel 2024 è stata di gran lunga quella delle memecoin”, ha scritto, nel report in questione, Lim Yu Qian, analista di CoinGecko. “Quasi un terzo dell’interesse nei confronti delle criptovalute quest’anno si è concentrato su opportunità più speculative, con meno enfasi sui fondamentali”.

Dal 1° gennaio al 21 dicembre 2024, l’interesse degli investitori avrebbe riguardato per il 31% la categoria memecoin. Rispetto al 2023, la quota di interesse ha registrato una crescita di oltre 6 punti percentuali.

Basta questo a descrivere un mondo che ha cambiato drasticamente la community crypto, con una polarizzazione sempre più evidente tra utenti comuni e “degen” interessati a pratiche particolarmente rischiose.

La piattaforma PumpFun ha accelerato questo processo, tramite la possibilità di lanciare memecoin tramite livestream. Il risultato? Una community in totale euforia, ma che ha oltrepassato i limiti della decenza più volte.

Alcuni sviluppatori hanno messo a rischio la propria vita per “pompare” le loro coin, mentre altri si sono messi in ridicolo davanti alla telecamera pur di attirare l’attenzione.

Il creatore di TruthOrDare (DARE) è finito per cospargersi di alcol e farsi colpire da dei fuochi d’artificio, prendendo fuoco e finendo d’urgenza in ospedale. Per Crack Head Dev (CHD), invece, un ragazzo californiano è finito per andare in overdose di fentanyl.

Per spingere il suo token chiamato “Shitcoin”, lo YouTuber noto come Normie ha battuto il record mondiale per il tempo più lungo trascorso seduto sul water (116 ore), mentre un altro tizio si è chiuso in una gabbia fingendo di essere un cane per la causa DOGECAGE.

Menzioni d’onore

Riassumere dettagliatamente tutto quello successo nell’ultimo anno è pressoché impossibile. Occorrerebbe passare in rassegna giorno per giorno tutte le news che condividiamo sulla nostra piattaforma.

Non ci si può scordare, tuttavia, di alcuni avvenimenti speciali, come potrebbero essere la crescita più rapida mai registrata da parte di una stablecoin (lanciata da Ethena), oppure il ruolo assunto da Polymarket durante le elezioni Usa.

CZ, in un solo anno, ha fatto in tempo a essere denunciato, finire in carcere e poi uscirne, mentre Stripe ha realizzato la più grande acquisizione “crypto” di sempre comprando Bridge per $1,1 miliardi.


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