Indice di Gini: misura della disuguaglianza economica
Di Gabriele Brambilla
Scopri cos’è l’indice di Gini, come misura la disuguaglianza economica e perché è un indicatore chiave per capire società ed economia

Cos’è l’indice di Gini
L’indice di Gini è un dato che molti non conoscono, o che comunque si tende a non seguire più di tanto. La verità è che, seppur non rappresenti voci fondamentali quali debito, spesa o produzione, l’indice può aiutarci a comprendere meglio un Paese sia dal punto di vista economico che da quello sociale.
I valori puramente economici sono essenziali per chi lavora nel campo o investe, ma hanno un impatto diretto anche sulle persone comuni. Tuttavia, talvolta dobbiamo guardare il mondo anche da una prospettiva differente, così da comprendere meglio la realtà. Il dato di cui stiamo per parlare ci aiuta a fare proprio questo.
Indice
Come si calcola l'indice di Gini
L’indice di Gini è una misura statistica che viene utilizzata per analizzare il grado di disuguaglianza nella distribuzione del reddito o della ricchezza all’interno di un Paese. È stato introdotto dall’economista e statistico italiano Corrado Gini nel 1912. Da allora, è diventato uno degli indicatori più usati in campo economico e sociale.
Il suo valore varia da 0 a 1 (o da 0 a 100 se espresso in percentuale):
- 0 indica una perfetta uguaglianza, in cui tutti hanno lo stesso reddito o patrimonio;
- 1 rappresenta l’estrema disuguaglianza, in cui una sola persona possiede tutto e gli altri nulla.
Il calcolo dell’indice si basa sulla cosiddetta curva di Lorenz (segue immagine), un grafico che mette in relazione la quota cumulativa della popolazione con la quota cumulativa del reddito o della ricchezza posseduta.
Più la curva si allontana dalla linea di perfetta uguaglianza, maggiore è il livello di disuguaglianza. L’indice di Gini corrisponde all’area compresa tra la curva di Lorenz e la linea di uguaglianza, divisa per l’area totale sotto quest’ultima.
Sebbene il calcolo matematico sia complesso, il concetto rimane semplice: più l’indice cresce, più il divario economico si amplia.

L'importanza dell'indice
L’indice di Gini non è solo un numero, ma ha implicazioni profonde per la società e l’economia.
Un livello elevato di disuguaglianza può generare tensioni sociali, frenare la mobilità economica e minare la crescita a lungo termine. Al contrario, un livello moderato di disuguaglianza può stimolare la competizione e l’innovazione, pur rimanendo entro limiti gestibili.
Le istituzioni internazionali, come la Banca Mondiale e l’OCSE, utilizzano l’indice di Gini per monitorare la salute socioeconomica dei Paesi e per confrontare le diverse aree del mondo. Ad esempio, i Paesi nordici tendono ad avere valori molto bassi (intorno a 0,25-0,30), segno di una società più equa, mentre molte economie emergenti presentano valori superiori a 0,50, indicando forti disparità.
Casi pratici e limiti
Un esempio significativo si trova negli Stati Uniti, dove l’indice di Gini ha registrato un costante aumento dagli anni ’80 in poi, segnalando un ampliamento del divario tra ricchi e poveri. Questo dato ha alimentato il dibattito politico ed economico sulle politiche fiscali e sulla redistribuzione della ricchezza. Ancora oggi, la discussione prosegue senza portare a grandi risultati, anzi: la disparità negli States sembra aumentare progressivamente con il passare del tempo.
Andamento dell’indice di Gini negli USA. Fonte: World Bank Group
Un altro caso emblematico riguarda l’America Latina, storicamente una delle regioni più diseguali al mondo. Negli anni 2000, alcuni Paesi come Brasile e Messico hanno visto una riduzione dell’indice grazie a politiche di sostegno sociale e investimenti nell’istruzione. Purtroppo, vi è da dire che negli ultimi anni la tendenza si è invertita.
Nonostante la sua diffusione, l’indice di Gini non è perfetto. Infatti, esso non tiene conto di aspetti come la distribuzione della ricchezza all’interno delle famiglie, né della differenza tra redditi dichiarati e ricchezza effettiva. Inoltre, due Paesi con lo stesso indice possono avere situazioni sociali molto diverse, motivo per cui l’indicatore va sempre interpretato insieme ad altri dati.
Indice di Gini: conclusioni
L’indice di Gini è uno strumento prezioso per capire la distribuzione della ricchezza e del reddito a livello globale.
Non è solo una curiosità statistica, ma una lente che permette di cogliere le dinamiche profonde che incidono sulla stabilità economica e sociale. Comprenderlo significa interpretare meglio il presente e intuire le sfide future, soprattutto in un mondo in cui le disuguaglianze continuano a occupare un ruolo centrale nel dibattito politico ed economico.