Indici e crypto in caduta libera: cosa aspettarsi ora?
Di Daniele Corno
BTC perde gli $80.000 ed ETH crolla sotto i $2.900. Indici e oro alimentano il ribasso, il mercato oggi preme solo il tasto sell
Un'altra sessione in ROSSO
Dopo 50 giorni senza dati macroeconomici, i dati sulla disoccupazione provano a spingere al rialzo i mercati. Provano ma non ci riescono e bastano poche ore per invertire la rotta.
Gli indici Nasdaq 100 e Standard & Poor’s 500 guidano la via. Dopo la prima ora di contrattazioni a rialzo, arrivano le vendite. Alle 16:30 gli indici toccano il loro picco giornaliero, per poi entrare in una spirale in cui gli operatori, premono solamente il tasto sell.
S&P 500 perde il 2% nel giro di 60 minuti. Sorte simile per il Nasdaq 100, in crollo del -3% fino a perdere, al momento attuale, i 22.500 punti, in un contesto di mercato sempre più critico.
Per qualche minuto dopo la pubblicazione dei dati, le probabilità di un taglio sono aumentate fino ad avvicinarsi al 50%, salvo poi crollare nuovamente sotto il 40%. L’incertezza domina i mercati, gli operatori vogliono sicurezza in questo contesto e per farlo, premono il tasto sell sugli asset a rischio.
Bitcoin e crypto nella spirale
Secondo i dati di Coinglass, le ultime 24 ore hanno portato ad $800 milioni di liquidazioni. Di queste, $200 milioni sono relative alla sola ultima ora di contrattazioni, in cui i prezzi subiscono una spirale di ribasso.
Il mercato crypto soffre e i prezzi sono in profondo rosso. BTC perde i $90.000 dollari ed affonda fin sotto area $88.000 dollari, alimentando le vendite nel comparto.
Le vendite impattano in modo significativo anche il prezzo di ETH, in calo del -5.5% sul giornaliero, perdendo i $2.850 dollari. Il comparto altcoin non ne è da meno, con perdite a doppia cifra percentuale, alimentando nuovamente un sentiment di paura.
L’unica domanda che resta da farsi è: “Cosa succederà adesso?”
In primo luogo, con il ritorno alla pubblicazione dei dati, la condizione macroeconomica tornerà a trovare il proprio equilibrio, rendendo più chiara l’intenzione del mercato. La seconda variabile è chiamata FED, della quale i minutes di ieri hanno dato una prima idea, ma la decisione definitiva sarà attesa per il 10 dicembre.
Ai nostri lettori, consigliamo come sempre di essere cauti in questo contesto, affidarsi alla propria strategia sul mercato senza lasciarsi condizionare dall’emotività, in un mercato che è capace di passare da paura ed euforia, e viceversa, in un battito di ciglia.
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