Inflazione Usa: i CPI di maggio. Cosa aspetta BTC ora?
Di Davide Grammatica
In una fase di ripresa per Bitcoin, i dati sull’inflazione Usa tornano decisivi in un momento cruciale per la prima criptovaluta

I dati CPI riferiti a aprile 2025
Tutti gli occhi sono puntati sui dati CPI Usa di oggi, relativi all’inflazione di aprile 2025. Un dato particolarmente atteso dagli investitori, dopo una fase di forza incertezza macroeconomica che ancora determina l’andamento dei mercati di ggi (nonostante le tensioni commerciali si siano allentate). E anche Bitcoin, come al solito, non è rimasto indifferente.
Secondo gli analisti, l’inflazione annua avrebbe dovuto attestarsi al 2,4% ad aprile, invariata rispetto allo scorso aprile. Stessa cosa per i dati CPI core, fermi al 2,8%.
Le previsioni sono state sostanzialmente rispettate:
CPI: +2,3%
CPI CORE: +2,8%
I dati CPI sono arrivati meno di 24 ore dopo l’impennata dei mercati dovuta alla notizia che Stati Uniti e Cina hanno sospeso per 90 giorni un’ampia serie di dazi.
Si è previsto però che l’inflazione sarebbe potuta aumentare nel mese in cui l’annuncio dei dazi del Presidente Trump per il “Giorno della Liberazione” ha suscitato preoccupazione tra investitori, i cui risultati sono riportati dal CPI attuale. Trump, del resto, ha cambiato più volte rotta, annunciando solo successivamente una sospensione dei dazi per tutti i Paesi tranne la Cina.
La reazione di Bitcoin, vista l’assenza di sorprese, potrebbe essere al rialzo già nei minuti successivi al rilascio del dato: gli investitori interpreteranno il dato in senso positivo.
Nonostante l’approccio sempre cauto della Fed, i mercati potrebbero iniziare a scontare già ora la possibilità di un taglio dei tassi nelle prossime riunioni FOMC. E Bitcoin, intanto, potrebbe trarre beneficio da un contesto di liquidità più accomodante.
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