Inflazione Usa: i dati CPI ottobre scuotono le crypto
Di Davide Grammatica
Gli ultimi dati sull’inflazione Usa: i dati CPI riferiti al mese di settembre arrivano in un momento delicato per il mercato, e Bitcoin si muove subito al rialzo!
I dati sull’inflazione Usa
La community crypto affronta i nuovi dati sull’inflazione Usa convinti che possano essere ancora decisivi per il destino a medio termine dell’intero settore. Come sappiamo, da loro dipendono le decisioni della Fed in materia monetarie (taglio ai tassi), e di conseguenza ne dipendono i mercati globali.
Gli economisti avevano previsto un aumento del CPI dello 0,4% su base mensile e una crescita annua del 3,1%. Escludendo le componenti volatili di alimentari ed energia, il CPI è aumentato dello 0,2% dopo il +0,3% di agosto. Il CPI core è invece cresciuto del 3,0% su base annua, dopo il +3,1% di agosto.
Con un dato minore del previsto, gli investitori sembravano pronti a rilanciare sul mercato, e così di fatto è stato nell’immediato.
ECCO i dati riferiti al mese di settembre, che non portano con sé particolari sorprese, ma consolidano le probabilità di proseguire sulla strada dei tagli ai tassi di interesse:
CPI: +3,0% (yoy)
CPI core: +3,0% (yoy)
La reazione di Bitcoin
Bitcoin è stato molto sensibile ai dati CPI anche questo mese, e fin dai primi momenti ha reagito al rialzo. Resta da attendere la reazione dei mercati globali, ma la sensazione è che, ancora una volta, siano i dati macro a spingere BTC fuori da una fase di lateralizzazione.
I dati CPI sono stati pubblicati nonostante la sospensione della diffusione dei dati economici a causa dello shutdown, al fine di aiutare la Social Security Administration nel calcolo dell’adeguamento del costo della vita per il 2026.
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