Jerome Powell: arrivano buone notizie?
Di Gabriele Brambilla
Finalmente qualche segnale positivo: secondo Jerome Powell, la FED potrebbe ridurre l'ampiezza degli aumenti ai tassi di interesse. Buona reazione dei mercati.
Jerome Powell: il discorso di mercoledì 30/11
Il Numero 1 della Federal Reserve ha annunciato che già da dicembre gli aumenti ai tassi d’interesse potrebbero subire una piccola riduzione.
Nel discorso tenutosi ieri, 30 novembre, Jerome Powell ha però precisato che la politica monetaria resterà comunque restrittiva fino all’arrivo di reali miglioramenti sul tema inflazione:
“Despite some promising developments, we have a long way to go in restoring price stability”
Stando a quanto detto, iniziano ad arrivare dei primi segnali positivi. Tuttavia, siamo ancora in una fase delicata ed è necessario restare sul sentiero tracciato. In pratica: interveniamo con più delicatezza ma proseguiamo con l’aumento dei tassi.
“It is likely that restoring price stability will require holding policy at a restrictive level for some time. History cautions strongly against prematurely loosening policy. We will stay the course until the job is done.”
I mercati USA hanno accolto con favore la notizia: il Dow Jones ha chiuso a +2,18%; il Nasdaq ha addirittura fatto meglio, segnando un ottimo +4,41%. Lo speech di Powell ha contribuito a interrompere una striscia negativa dei mercati che durava da 3/4 giorni.
Cosa aspettarci quindi? Probabilmente, il prossimo incremento dei tassi sarà di 0,5 punti.
Ricordiamo che arriviamo da ben quattro aumenti consecutivi di 0,75 punti ciascuno. Insomma, un taglio tutto sommato non così piccolo. Come riportato dalla CNBC, c’è tanta fiducia a riguardo.
Se la FED dovesse invece stupirci ordinando un ulteriore aumento di 0,75 punti, i mercati reagirebbero negativamente.
FED e inflazione: cosa aspettarci nel 2023?
La notizia giunta ieri è positiva ma Powell ha ragione: la situazione è ancora complessa e lontana dall’essere risolta.
I mercati, ma anche le persone comuni, si chiedono quando si riuscirà ad avere un miglioramento significativo. Difficile rispondere ma sappiamo per certo che problemi come l’alta inflazione necessitano di parecchio tempo per rientrare.
Purtroppo, i consumatori ne subiscono le conseguenze in un panorama già segnato da guerra, tensioni internazionali e pandemia.
A oggi, l’obiettivo della FED di raggiungere un tasso di inflazione del 2% sembra utopico. Servirà tanta pazienza per arrivarci, eccome!
L’argomento è davvero delicato: la cura per l’inflazione penalizza mercati, aziende e investimenti. L’effetto collaterale che si vuole evitare è la recessione.
Anche in Europa la situazione non è delle più rosee. Come i colleghi americani, la Banca Centrale Europea (BCE) ha iniziato a intervenire innalzando i tassi d’interesse.
Dopo l’annuncio di Powell, posata ma buona reazione anche del mercato crypto.
Sia per il comparto azionario che per quello delle criptovalute, lo scenario resta comunque ancora ribassista.