Kalshi come Polymarket: Il mercato delle scommesse vale miliardi
Di Daniele Corno
Dopo Polymarket, la piattaforma di Betting Kalshi rilancia e raccoglie $185 milioni, con una valutazione di oltre $2 miliardi

Mercato delle scommesse al centro dell'attenzione
Kalshi, la piattaforma per il mercato delle previsioni e delle scommesse sportive, in diretta competizione con Polymarket, alza l’asticella.
A poche ore dall’annuncio della piattaforma rivale, Kalshi ha annunciato un round di finanziamento $185 milioni di dollari, con una valutazione stimata a $2 miliardi, pari al doppio dei numeri correlati a Polymarket.
A dare l’annuncio è Tarek Mansour, CEO di Kalshi, direttamente con un post su X. Il round, di serie C, è stato guidato dal VC Paradigm, insieme ad altri investitori come; Sequoia, Multicoin, Neo e Bond Capital e il CEO di Citadel Securities Peng Zhao.
I’m excited to announce our $185M Series C valuing Kalshi at $2B.
The round was led by Paradigm with participation from Sequoia, Multicoin, Peng Zhao, Neo, and Bond Capital.
People choose to work at Kalshi not because of the money we’ve raised, but because of our ambition:… pic.twitter.com/OGgZSwOPvj
— Tarek Mansour (@mansourtarek_) June 25, 2025
Così come per Polymarket, il business dei “Prediction Market” è esploso a seguito delle Elezioni USA, grazie all’enorme mole di scambio arrivata da centinaia di migliaia di utenti.
Il BAN in USA ha il suo peso
“Non c’è squadra migliore di Kalshi per scalare i mercati delle previsioni e rimodellare il modo in cui le persone pensano a tutto, dalle elezioni e dai mercati economici al meteo e allo sport”, afferma Matt Huang, co-fondatore e amministratore di Paradigm.
Con una valutazione pari al doppio di quella attribuita a Polymarket, gli investitori hanno premiato Kalshi con un valore di mercato più elevato. Ciò è in parte, se non quasi totalmente, dovuto alla presenza fisica e all’operatività della piattaforma sul mercato USA.
Polymarket invece, di contro, si trova a fare i conti con una limitazione sul mercato USA e non solo. La piattaforma ha infatti subito un BAN da parte della CFTC nel lontano 2022, una direzione intrapresa anche da stati come Regno Unito, Francia, Ontario, Singapore, Polonia, Tailandia, Belgio e Taiwan.
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