La blockchain rivoluziona anche il mercato azionario

Di Davide Grammatica

Le “tokenized stocks” sono il trend del momento, nonché il risultato di una delle applicazioni più concrete della blockchain nella tradFi.

La blockchain rivoluziona anche il mercato azionario

Il boom delle azioni tokenizzate

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a una vera e propria “esplosione” di iniziative legate alla riproduzione di azioni “tradizionali” su blockchain. Titoli quali Apple o Tesla sono finite nello stesso “giro” delle criptovalute, con exchange come Kraken, Gemini e Bybit che non hanno perso tempo a cavalcare il trend. Insieme ad altre piattaforma come Robinhood (in Europa) si sono gettati sulle cosiddette “tokenized stocks”, ovvero asset che offrono esposizione ai titoli reali, in uno scenario che è stato definito come la “democratizzazione dei mercati azionari globali”.

L’offerta è allettante. Del resto, a chi non piacerebbe un mondo in cui acquistare un’azione Apple o Tesla non richiede l’apertura di un conto presso un broker tradizionale? Magari senza orari di contrattazione rigidi, senza limiti logistici e con un’infrastruttura aperta a tutti. Il futuro sembra essere già qui, e il tutto grazie alle azioni tokenizzate, una delle applicazioni più concrete della blockchain nella tradFi.

Cosa sono le “tokenized stocks”?

Le azioni tokenizzate non sono altro che strumenti digitali che replicano il valore e l’andamento dei titoli azionari reali, ma operando su blockchain. Questi token sono generalmente “backed”, ovvero garantiti da azioni fisicamente detenute da un custode fiduciario, mantenendo un rapporto uno a uno tra l’asset reale e il token digitale, proprio come qualsiasi stablecoin. In altri casi, esistono versioni sintetiche che ne replicano semplicemente il prezzo, senza la detenzione effettiva delle azioni, grazie a un ecosistema flessibile ma che richiede attenzione ai rischi di controparte e alla gestione dei collaterali.

Ciò che rende queste azioni un’innovazione di rilievo non è solo la loro natura digitale, ma ciò che abilitano per investitori e mercati. In poche parole, la possibilità di negoziare titoli azionari ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette, senza i vincoli di orari di Borsa e senza le tradizionali procedure di regolamento che richiedono due o tre giorni per il trasferimento della proprietà.

Già oggi, grazie alle iniziative di piattaforme come Kraken, Bybit, Gemini e Robinhood (in Europa), investitori di tutto il mondo stanno accedendo a titoli americani con la stessa facilità con cui si scambiano crypto, abbattendo le barriere geografiche che da sempre segmentano i mercati.

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I vantaggi della tokenizzazione

Oltre alla facilità di accesso, le azioni tokenizzate permettono la frazionabilità delle partecipazioni. Un’azione Amazon, per esempio, potrebbe anche essere proibitiva per un piccolo risparmiatore, ma con la tokenizzazione è possibile acquistare una frazione dell’asset, investendo anche pochi dollari per costruire portafogli diversificati.

Questo porta a una democratizzazione degli investimenti che si estende ben oltre i confini delle giurisdizioni, rendendo l’investimento in azioni accessibile anche in Paesi dove l’accesso ai mercati finanziari è limitato o regolamentato in modo restrittivo.

La trasparenza garantita dalla blockchain rappresenta solo uno dei vantaggi chiave. In un sistema tradizionale, la compensazione delle operazioni richiede tempo, comporta costi e spesso si appoggia a intermediari che mantengono il controllo sulle transazioni fino al completamento del processo. Con la blockchain, la transazione viene registrata in modo istantaneo, pubblico e immutabile, riducendo drasticamente i costi operativi e aumentando la sicurezza percepita dall’investitore finale.

"Questo porta a una democratizzazione degli investimenti che si estende ben oltre i confini delle giurisdizioni"

Come siamo arrivati a questo punto?

Il percorso che ha portato alle azioni tokenizzate non è stato privo di ostacoli. I primi esperimenti, tra il 2018 e il 2021, furono di DX.Exchange, accompagnati da servizi tokenizzati offerti da Binance e FTX. Questi hanno mostrato tanto le potenzialità quanto le fragilità del sistema, con problematiche legate alla regolamentazione, alla trasparenza e alla sostenibilità dei modelli di business.

Tuttavia, grazie a una spinta normativa più favorevole in Europa e a una crescente domanda di prodotti digitali regolamentati, il 2024 ha segnato un punto di svolta. Backed Finance ha lanciato su Solana decine di titoli tokenizzati, mentre Gemini e Robinhood hanno ampliato le loro offerte in Europa con prodotti azionari disponibili 24 ore su 24, riscuotendo grande interesse tra utenti retail e investitori professionali. Parliamo di circa 60 “token azionari”, come quelli relativi a Apple, Amazon o agli ETF, tramite “xStocks Alliance”. 

La tokenizzazione sta generando effetti concreti anche sui mercati crypto, portando potenziale stabilità e richiamando liquidità verso le piattaforme che integrano queste soluzioni. Gli stessi token possono essere utilizzati benissimo come collaterale in piattaforme DeFi, abilitando prestiti e contribuendo a costruire un ecosistema finanziario più integrato, dove i sistemi di crypto e finanza tradizionale interagiscono in maniera ottimale.

I rischi delle azioni su blockchain

Accanto ai benefici, tuttavia, è impossibile ignorare i rischi e i limiti attuali di questa tecnologia. L’incertezza normativa è il primo fattore critico. I regolatori globali (pur impegnati a migliorare la situazione) stanno ancora definendo i quadri normativi necessari, e l’esperienza di Binance (costretta a ritirarsi in passato dal trading delle tokenized stocks in alcune giurisdizioni) ne è un esempio lampante.

La liquidità di questi mercati, inoltre, non può ancora competere con quella delle borse tradizionali, e la gestione elementi quali dividendi o fusioni richiede soluzioni tecnologiche che non sono ancora standardizzate.

La necessità di fidarsi delle entità che detengono le azioni sottostanti è un altro tema cruciale, e solleva questioni di controparte che il sistema tradizionale ha risolto con decenni di regolamentazioni, ma che la blockchain deve ancora affrontare pienamente.

Non a caso, sono già montate diverse polemiche. Robinhood, per esempio, ha presentato token azionari relativi a OpenAI e SpaceX presentandoli come “accesso indiretto” a queste aziende tramite contratti blockchain erogati su Arbitrum, ma le aziende hanno prontamente smentito.

I token sarebbero emessi tramite una Special Purpose Vehicle (SPV), che detiene gli asset di riferimento e replica il valore stimato dei titoli. Non sono concessi però diritti azionari reali, e non possono essere trasferiti su wallet esterni.

Il rischio è che vengano classificati come security non registrate dalla SEC, e il fatto che la SPV non garantisca tracking affidabile non aiuta.

La vera integrazione delle crypto nella tradFi

Nonostante questi limiti, la direzione è chiara. La tokenizzazione non è un esperimento di nicchia, ma un passo concreto verso un futuro in cui le barriere tra mercati tradizionali e digitali si assottigliano progressivamente.

Le borse tradizionali osservano con attenzione questo fenomeno, consapevoli che la domanda di accesso immediato, trasparente e globale agli asset diventerà sempre più centrale, soprattutto per le nuove generazioni di investitori.

Se la regolamentazione saprà accompagnare questa evoluzione con norme chiare e infrastrutture sicure, potremmo assistere a una transizione verso un mercato in cui la tokenizzazione diventa lo standard per scambiare non solo azioni, ma anche obbligazioni e qualsiasi altro asset reale, superando definitivamente la separazione tra “finanza tradizionale” e “finanza decentralizzata”.

In un futuro non lontano, si potrebbero costruire portafogli di investimento su un wallet digitale nella loro interezza, acquistando frazioni di asset con la stessa semplicità con cui inviamo un messaggio, tracciando e controllando ogni passaggio in tempo reale.

Le azioni tokenizzate, insieme a tutto il settore RWA, rappresentano quindi una delle frontiere più promettenti per la blockchain, unendo le potenzialità della tecnologia alla solidità di asset consolidati.

Non si tratta solo di uno strumento speculativo o di una curiosità tecnologica: è una nuova modalità di intendere la finanza, più veloce, accessibile e trasparente. Una rivoluzione silenziosa che sta già cambiando per sempre il modo in cui possediamo, scambiamo e percepiamo il valore.


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