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La Juventus vince e vola in borsa, ma il merito è di Tether
Di Davide Grammatica
Dopo la vittoria nel derby d’Italia, la Juventus vola in borsa con un +8,2% in 24 ore, ma la vera spinta viene da Tether, che scalda tifosi e investitori

Gli effetti della mossa di Tether
Il recente balzo della Juventus FC sul mercato azionario ha attirato le attenzioni di trader e investitori. Per qualche tifoso questo potrebbe essere l’effetto della recente vittoria sull’Inter nell’ultima giornata di campionato ma, come già raccontato la scorsa settimana, questo sembra essere l’effetto dell’ultima mossa di Tether, diventato di recente azionista di minoranza della società.
L’investimento dell’emittente di USDT ha permesso all’azienda di ottenere una quota superiore al 5% nella società calcistica, e questo sembra aver interessato diversi investitori.
Tether, del resto, è una delle realtà crypto più importanti al mondo, e le sue mosse non passano certo inosservate. La sua strategia di diversificazione, inoltre, è iniziata da relativamente poco tempo, ed è interessante per i trader vedere quali scelte vengono effettuate dall’emittente.
Con una capitalizzazione da $140 miliardi, USDT ha portato Tether a toccare $13,7 miliardi di utili lo scorso anno, in parte re-investiti in nel settore AI, nel mining e nella biotecnologia.
Devasini spinge la Juventus in borsa
“In linea con il nostro investimento strategico nella Juventus, Tether si pone l’obiettivo di essere un pioniere nell’unire nuove tecnologie come asset digitali, intelligenza artificiale e biotecnologie con l’industria sportiva”, aveva dichiarato Paolo Ardoino, ceo di Tether, in un comunicato ufficiale. “Esploreremo strade per collaborazioni innovative, per rivoluzionare il panorama sportivo globale”.
Il ceo di Tether e il fondatore Giancarlo Devasini (secondo Real Time Billionaires di Forbes, il quarto uomo più ricco d’Italia) sarebbero inoltre, come riportato in un’intervista al Corriere, tifosi della squadra, e quindi il “cuore” del tifoso avrebbe influito in parte in questa scelta.
A Exor, principale azionista della Juventus, rimane oggi il controllo del 64,8% del capitale del club bianconero, e quindi non viene compromesso alcun equilibrio dirigenziale nella società, ma molto sembra essere cambiato sul mercato azionario, dove il trend ribassista iniziato lo scorso novembre sembra essere stato invertito.
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