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La morte delle memecoin: il 2025 azzera i ricavi del 2024
Di Davide Grammatica
L’esodo degli investitori speculativi sembra aver annientato il settore memecoin, che per primo incassa le conseguenze dell’incertezza sui mercati

I numeri drammatici del settore meme
Se il 2024 aveva rappresentato uno dei periodi più floridi per il settore memecoin, è bastato poco al 2025 per azzerare tutti i passi fatti in avanti.
Come sappiamo, il calo è generalizzato per tutte le sotto-categorie crypto, ma le memecoin sembrano aver incassato (per prime) il colpo più duro. Parliamo, come riportato i dati di The Block, di un’inversione di tendenza drammatica, ha portato tutto l’ecosistema, cresciuto del 550% nel 2024, a perdere oltre il 90% del suo valore.
C’è chi direbbe che sia la norma per un settore in cui la volatilità è di casa, ma in pochi si sarebbero aspettati un calo così repentino. Soprattutto per quanto riguarda gli attori principali, ovvero Shiba Inu, Dogecoin e Pepe, e soprattutto $TRUMP, il cui arrivo ha coinciso con il momento di maggior fioritura del settore (e con l’inizio della sua fine).
Il crollo ha riguardato anche altri settori che hanno cavalcato l’onda dell’hype lo scorso anno, a partire da quello crypto-AI, ma questi hanno registrato comunque una maggior resilienza, seguendo traiettorie meno ripide.
Dove sono finiti i degen?
Evidentemente, l’incertezza macroeconomica ha colpito in primis gli asset più rischiosi (tra quelli già rischiosi), svelando al contempo come il mondo memecoin non fosse un affare esclusivo dei degen.
Mentre rimane ancora qualche investitore fiducioso in un rialzo o in un inversione del trend, un’ulteriore pietra tombale giunge però dai dati delle piattaforme. In particolare, dai launchpad, e a partire da Pump.fun, che negli scorsi mesi è stata la casa di tutti gli speculatori su Solana.
I suoi ricavi giornalieri sono scesi sotto il $milione, e l’interesse nei confronti di nuovi token sembra essere improvvisamente svanito. Anche questo, insomma, è sintomo di un mondo improvvisamente ridimensionato, e imparagonabile a quello di pochi mesi fa, quando la piattaforma generava diversi milioni di dollari in commissioni giornaliere.
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