La SEC getta la spugna: Ethereum NON è una security
Di Davide Grammatica
La SEC ha comunicato a Consensys di aver chiuso le “indagini” su Ethereum, ora ufficialmente non classificabile come security
Svolta per Ethereum
La società di sviluppo blockchain Consensys aveva fatto causa alla SEC ad aprile, dopo che l’agenzia si era espressa esplicitamente sulla classificazione di Ethereum in quanto security. Un problema non da poco da un punto di vista normativo, avendo dovuto ETH sottostare alle leggi federali che regolano i beni finanziari, e che avrebbe compromesso non poco il futuro dell’ecosistema.
Con l’avvento degli ETF spot ETH (oggi approvati solo preliminarmente), tuttavia, le cose sembrano essere subito cambiate. Consensys ha infatti annunciato nelle ultime ore che la SEC avrebbe notificato di aver archiviato la propria indagine su Ethereum 2.0, segnando un’immensa vittoria per il settore.
“Ethereum sopravvive alla SEC”, si legge in un post su X di Consensys. “Ed ETH non sarà più considerato, nemmeno ipoteticamente, security”.
La fine del dibattito?
La SEC si sarebbe espressa dopo un ulteriore sollecito di Consensys dello scorso 7 giugno, in cui si chiedeva all’agenzia di confermare che approvazioni degli ETF avrebbero fatto interrompere le indagini. E di fatto così è stato, cisto che l’approvazione degli ETF su ETH si basa proprio sulla premessa che i token siano “commodity”.
Su questo punto sembra quindi essere stata raggiunta la chiarezza normativa necessaria, nonostante il presidente della SEC, Gary Gensler, si sia sempre rifiutato di affrontare la questione direttamente. Al contrario, il presidente della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), Rostin Behnam, si è già espresso su ETH in quanto “commodity”.
“La nostra lotta continua“, ha dichiarato, infine, Consensys. “Nella nostra causa, per esempio, chiediamo anche una dichiarazione per cui l’offerta del software di interfaccia utente MetaMask Swaps and Staking non sia da considerarsi in violazione delle leggi sui beni finanziari”.
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