Ledger: dopo l’hack, il piano per rimborsare gli utenti
Di Davide Grammatica
In seguito all’exploit della scorsa settimana, dal peso di 600mila dollari, Ledger ha annunciato il piano di rimborso per gli utenti coinvolti
Il piano di Ledger per recuperare i fondi
La scorsa settimana la community crypto è stata scossa da un attacco hacker che ha coinvolto i dispositivi hardwallet Ledger, compromettendo di fatto le operazioni con varie applicazioni decentralizzate.
Il danno, calcolato effettivamente solo nelle ultime ore, ammonterebbe a circa 600mila dollari, rubati al momento della firma per operare con le suddette dApp tramite un malware che ha colpito Connect Kit, strumento con il quale ci si interfaccia in DeFi per il funzionamento del Ledger.
Tutte le vittime, secondo quanto dice la società, saranno rimborsate, mentre la “blind signing”, il meccanismo con cui si accettano i termini di uno smart contract nell’interagire con una dApp tramite il wallet, non sarà consentita fino a giugno 2024.
Ledger volta pagina
Tutti i problemi hanno riguardato dApp basate su EVM (Ethereum Virtual Machine), e tra queste i danni maggiori sono provenuti da SushiSwap e Revoke.cash, compromesse lo scorso 14 dicembre.
“Ci impegniamo, in ogni modo possibile, compresi gesti di buona volontà, a garantire che i rimborsi avvengano entro la fine di febbraio 2024”, si legge nel comunicato di Ledger. “Siamo già in contatto con molti utenti interessati, e stiamo lavorando attivamente con loro sui dettagli”.
Tolta la “blind signature”, ad ogni modo, Ledger garantisce che il wallet sarà comunque utilizzabile nell’ecosistema delle dApp, lavorando parallelamente per evitare che si ripresenti il problema almeno fino a giugno 2024. Fino ad allora, il funzionamento avverrà solamente tramite “clear signing”, con gli utenti che potranno verificare le transazioni sul dispositivo prima della firma.
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